Teramo. Dal 2 novembre, oltre 30 lavoratori che prestano servizio al Cup dell’ospedale Mazzini di Teramo potrebbero rimanere letteralmente per strada. Niente più lavoro. E questo a causa di un bando messo in piedi dall’amministrazione precedente, che rende sempre palpabile il rischio licenziamento per coloro che si occupano della riscossione ticket, dell’accettazione degli esami del laboratorio analisi e dei servizi della radiologia.
A lanciare l’allarme è la Cgil Teramo, la quale spiega che nel 2009 la Asl non ha previsto una clausola di salvaguardia, così come sempre avviene, per i lavoratori già in servizio.
“Per risparmiare” aggiunge il sindacato “la Asl di Teramo impose nel bando l’applicazione di un contratto collettivo nazionale meno costoso di quello delle cooperative sociali e tale per cui il Consorzio Nike di Teramo che, oggi, subentra alla Service Cooperativa Sociale di Teramo non avrà nessun obbligo nei confronti di questi lavoratori rendendo legittima la loro esclusione dal mondo del lavoro. Addirittura, ai lavoratori ancora in servizio fino al 31 ottobre hanno chiesto di addestrare il personale che li sostituirà a breve”.
Ritenendo la vertenza in atto fortemente lesiva della dignità di questi lavoratori, la Fp Cgil e la Filcams di Teramo hanno chiesto al Servizio Politiche Attive del Lavoro della Provincia di Teramo di convocare i sindacati, la Direzione Generale della Asl di Teramo, il Consorzio Nike e la Service al fine di trovare soluzioni positive per tutti e chiedono al Direttore Generale, Giustino Varrassi, di far rimediare all’errore commesso da altri e di sostenere le ragioni di questi lavoratori indipendentemente dal colore politico di chi li ha inseriti”.