Teramo. “E’ il terzo tribunale che vede le cose in questa maniera ma noi continuiamo ad aspettare perché non c’è ancora una condanna definitiva”. E’ il commento a caldo di Michele Rea, fratello di Melania, dopo la decisione del Tribunale del Riesame dell’Aquila che ha stabilito di far restare in carcere Salvatore Parolisi accusato di avere ucciso con 32 coltellate la moglie Melania nel bosco delle Casermette lo scorso 18 aprile. “Il quadro indiziario non cambia nonostante le tesi della difesa” ha detto Giuseppe Romano Garganella, presidente e relatore del collegio del Riesame dell’Aquila, nelle 23 pagine che rispondono punto per punto alle rimostranze della difesa. Non sono state accolte, dunque, le istanze degli avvocati di Parolisi che solo ieri, per la prima volta, ha reso anche delle dichiarazioni spontanee, proclamando nuovamente la propria innocenza.
Presente insieme al padre e agli avvocati di famiglia questa mattina a Teramo per rispondere ai giudici, Michele Rea parla di una “sconfitta della difesa dei legali di Salvatore” il cui impianto non ha convinto neanche i magistrati aquilani.
In attesa, dunque, di conoscere gli sviluppi giudiziari della vicenda, il pensiero del fratello di Melania è per la nipote di 21 mesi, vittima principale di questa triste vicenda. “No, non ci ha chiesto di vedere la figlia” ha detto Michele. “La bambina è piccola e ancora non si rende conto. Guarda però le foto della mamma e le abbraccia dandole un bacio alla mattina e uno alla sera. Sarà davvero difficile spiegarle un giorno quanto accaduto”. Per capire quale potrà essere il futuro della bimba, affidata in maniera temporanea ai nonni materni, bisognerà però attendere la decisione del Tribunale dei Minori di Napoli che potrebbe già nei prossimi giorni stabilire qualcosa a riguardo. Ma come spiegano i legali della famiglia Rea, “se finora non è stato fatto vuol dire che si ritiene che la piccola stia bene nell’attuale forma di affidamento”.