Biasi, 73 anni, difeso dagli avvocati Antonio Franchini di Venezia e Mario Zanotti di Bologna, era accusato di aver distratto un capannone industriale del valore di 2,5 milioni di euro dalla massa fallimentare, attraverso la vendita dalla Bluterma ad altra società da lui controllata, la Biasi Spa. Azione, questa, che secondo la procura teramana aveva danneggiato i creditori privilegiati, tra i quali anche i dipendenti. La difesa ha sostenuto e dimostrato che l’azienda Bluterma in quel periodo non era in insolvenza ma stava affrontando un piano di risanamento. Biasi, che era presente in aula, non ha commentato la sentenza.