“Allo stato attuale – ha dichiarato Paparella – non e’ possibile delineare misure di intervento diverse dal monitoraggio gia’ avviato in diversi Paesi dell’Unione Europea, Italia compresa. L’allerta interessa cetriolo, pomodoro e lattuga, alimenti consumati dai pazienti ospedalizzati. In attesa che i ricercatori tedeschi identifichino l’origine dell’epidemia, occorre adoperare estrema cautela nella diffusione delle informazioni”.
“Nell’ultima settimana – ha proseguito – i produttori ortofrutticoli europei hanno subito danni ingenti e la situazione e’ diventata molto pesante anche per i produttori italiani, dal momento che il mercato russo ha completamente bloccato tutte le importazioni di prodotti ortofrutticoli dai Paesi europei”. “In tale contesto – ha concluso Paparella – e’ particolarmente cruciale il ruolo che il tecnologo alimentare ricopre sia nelle produzioni primarie sia nel circuito alimentare, dove i trattamenti post raccolta possono condizionare in maniera significativa il rischio: per esempio, l’adesione dei microrganismi alle cucurbitacee sembra sfavorita da trattamenti superficiali con cere, mentre una interruzione della catena del freddo non puo’ che favorire lo sviluppo microbico. Estremamente importante e’ infine il ruolo del tecnologo alimentare nell’educazione del consumatore, dal momento che anche in questo caso il fattore di rischio piu’ difficilmente controllabile riguarda la gestione del frigorifero domestico, con particolare riferimento alle modalita’ di conservazione e alla prevenzione delle contaminazioni crociate con altri alimenti”.