Le sue condizioni erano peggiorate la notte scorsa, tanto da costringere i medici dell’ospedale infantile Salesi di Ancona a sottoporla ad un intervento di decompressione per la presenza di un edema cerebrale, legato ad una grave insufficienza renale.
La piccola era stata lasciata in auto lo scorso 18 maggio dal padre. Cinque lunghe ore sotto il sole, ‘dimenticata’ dal papà che, invece di portarla all’asilo, è andato tranquillamente a lavorare nella facoltà di Veterinaria a Teramo. Solo dopo 5 ore si è reso conto del dramma. La piccola era priva di sensi e da lì la corsa in ospedale e il trasferimento in elicottero al dipartimento materno-infantile Salesi di Ancona.
Secondo alcune fonti interne all’ospedale, non ci sarebbe ancora la dichiarazione ufficiale di decesso. L’elettroencefalogramma non è ancora piatto, anche se la situazione è davvero molto critica. La bimba sarebbe stata sottoposta ad angiotac, un accertamento sull’afflusso di ossigeno al cervello. Dopo l’esame dovrebbe essere nuovamente ricoverata nel presidio pediatrico ‘Salesi’, dove sono rimasti in attesa anche i familiari. Se l’accertamento diagnostico dirà che non c’è più afflusso di ossigeno al cervello, scatterà la procedura delle sei ore per la dichiarazione di morte e la richiesta di autorizzazione all’espianto di organi.
Dolore e rabbia nei confronti dei giornalisti e delle telecamere tra i parenti della piccola Elena, che sono rimasti ad attendere notizie al presidio materno-infantile Salesi. “Andate via, abbiate rispetto” – dice un uomo ai cronisti che sono entrati nell’atrio dell’ospedale. Nella zona di ingresso ci sono molti altri parenti, che quando i giornalisti si avvicinano sembrano quasi voler fare barriera. “Quando succedono cose come questa – aggiunge lo stesso uomo, invitando i giornalisti a uscire dal nosocomio – non ci si comporta come ci si comporterebbe normalmente”.
Le fasi di accertamento della morte celebrale. Sono scrupolose e delineate dalla legge sui trapianti le fasi dell’accertamento della morte cerebrale di una persona prima di procedere all’eventuale prelievo degli organi. A ricordarlo all’Ansa è il direttore del centro nazionale trapianti Alessandro Nanni Costa secondo il quale la normativa prevede i casi in cui servono accertamenti ulteriori. Così come dovrebbe accadere per la piccola Elena, la bimba dimenticata dal padre in auto e finita in coma, nel momento in cui fosse dichiarata la morte cerebrale e la famiglia acconsentisse al prelievo di organi. In alcune condizioni, spiega il direttore del Cnt, se la persona è stata curata con particolari sedativi (chiamati barbiturici) che potrebbero ‘mascherare’ l’attività cerebrale, la legge prevede che oltre alle consuete metodologie venga attuato anche il cosiddetto controllo del flusso cerebrale. Se l’accertamento è negativo, cioé si dimostra che non c’é segnale di mascheramento degli effetti del farmaco, da quel momento possono scattare le 6 ore di osservazione. In questo periodo una commissione di medici (la legge non vuole che sia una singola persona) effettua accertamenti strumentali: tre elettroencefalogrammi per osservare l’assenza di attività elettrica del cervello; solo al termine delle 6 ore ci sarà la dichiarazione di morte cerebrale. La richiesta del consenso al prelievo degli organi, o meglio la non opposizione da parte dei familiari, può dunque essere effettuata solo quando la morte cerebrale è accertata e dichiarata.
Il prossimo bollettino medico alle 23:30. A fare chiarezza è intervenuto il direttore sanitario degli ospedali Riuniti di Ancona, Nadia Storti, che nel pomeriggio aveva smentito la notizia del decesso, spiegando comunque che sulla piccola che non è mai uscita dal coma spontaneo di quarto grado: “Sono in corso accertamenti per quanto riguarda la morte cerebrale”.
Al consenso per l’eventuale prelievo di organi rilasciato dalla famiglia deve aggiungersi l’autorizzazione del magistrato inquirente (il caso è ‘sotto procura’). Un bollettino medico della Direzione sanitaria dovrebbe dar conto dell’accertamento di morte cerebrale e dell’eventuale consenso al prelievo di organi sia da parte della famiglia che da parte del pm. Il sostituto procuratore della repubblica di Teramo Bruno Auriemma intanto ha raggiunto l’ospedale di Ancona. Il magistrato è titolare dell’inchiesta nei confronti del padre della piccola, nei cui confronti, al momento, si indaga per abbandono di minore e lesioni colpose.
A seguito dell’esito dell’angiotac è stato avviata, da parte della Commissione competente, la procedura per l’accertamento di morte. Al termine di tale procedura, si darà lettura di un comunicato e si incontreranno i giornalisti, alle 23:30, presso la Direzione medica del presidio Salesi.
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