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Alba Adriatica, sequestrati farmaci, cosmetici e giocattoli per 2milioni di euro

Alba Adriatica. Giocattoli di varie tipologie, cosmetici scaduti, prodotti farmaceutici e puntatori laser: esposti e stoccati in due grossi magazzini al centro di Alba Adriatica. Quindici tonnellate di merce in vendita, sia al dettaglio che all’ingrosso, tutta di produzione cinese, pronta per essere smerciata, ma priva di una serie di prescrizioni utili per la commercializzazione. Ammonta ad oltre 2milioni di euro di valore la merce che i carabinieri della stazione di Alba Adriatica, in collaborazione con i Nas di Pescara (nucleo anti sofisticazione) e dei militari del nucleo ispettorato del lavoro hanno scoperto e poi sequestrato in uno stabile (due ampi locali, da 200 metri quadrati ciascuno), in via Isaia Ceci (traversa di via Roma), dietro al palazzo comunale e in pieno centro cittadino.

Il deposito, che fungeva anche da punto vendita (sia al minuto, ma soprattutto al dettaglio) è stato controllato nell’ambito di una specifica operazione dei carabinieri, diretti dal luogotenente Marino Ciarrocchi e coordinati dal capitano Pompeo Quagliozzi. L’attività commerciale (che è stata sospesa fino a quando non saranno pagate le sanzioni, fermo restando che i prodotti sono stati tutti sequestrati) era gestita da una donna di nazionalità cinese, D.Z. di 45 anni, che è stata denunciata per una serie di reati: favoreggiamento alla permanenza in Italia di clandestini, sfruttamento di manodopera clandestina,vendita di prodotti senza etichettatura in lingua italiana, violazione del divieto di vendita di puntatori laser ed accendini fantasia, e utilizzo abusivo di un sistema di video-sorveglianza. Lo stabile, già oggetto in passato di analoghi controlli, infatti, era controllato da un fitto sistema di telecamere e i carabinieri ritengono che l’enorme quantitativo di merce servisse per rifornire una cerchia di venditori di prodotti cinesi non circoscritta solo al comprensorio. All’interno del magazzino, infatti, i carabinieri hanno rinvenuto una miriade di giocattoli, peluche, puntatori laser, accendini raffiguranti immagini porno oltre che cosmetici (alcuni di questi già scaduti) e prodotti in qualche modo farmaceutici, come oli per massaggi, unguenti, creme per massaggi e occhiali da vista. Nello specifico, si tratta di prodotti in alcuni casi scaduti, in altri senza etichette in lingua italiana e dunque anche di dubbia composizione. Durante l’irruzione del deposito, i carabinieri hanno anche sorpreso due dipendenti: uno in possesso di un permesso di soggiorno per motivi di studio, ma impiegato in altre mansioni, l’altro clandestino. L’importante operazione ha consentito di spezzare una catena, che i carabinieri ritengono importante, della filiera della commercializzazione di tali prodotti di fabbricazione cinese, immessi sul mercato senza il rispetto di una serie di norme elementari in fatto di vendita. Alla titolare dell’attività, oltre alla lunga sequela di reati, è stata anche contestata una sanzione da 10mila euro.