A supporto della tesi spunta oggi una nuova testimonianza. A parlare un uomo che si sarebbe trovato quel pomeriggio nei pressi di Colle San Marco per una riparazione a un’antenna Tv e che sarebbe stato avvicinato da due donne. Entrambe avrebbero chiesto all’operaio se avesse visto passare una donna, senza però fornire ulteriori informazioni.
Stando ad alcune indiscrezioni, gli investigatori sarebbero dell’idea che l’assassino (o gli assassini) di Melania abbiano ucciso la donna in territorio ascolano. Solo successivamente sarebbero saliti a Civitella per abbandonare il corpo e ricostruire ad hoc la scena del crimine. Se così fosse resta allora da chiarire la veridicità dei racconti forniti dal marito della donna, Salvatore Parolisi, nel mirino degli inquirenti fin dai primi giorni di indagine. L’uomo ha infatti raccontato fin da subito di trovarsi con la moglie e la figlia a Colle San Marco prima della scomparsa di Melania. Ipotesi messa in dubbio da alcune testimonianze di persone che avrebbero dichiarato di aver visto uomo e bambina, ma non la donna.
Nel frattempo, è in corso in questo momento un interrogatorio definito da alcune voci “fondamentale alla risoluzione del caso”. Si tratterebbe, più nello specifico, di una donna, ma al momento nessuna notizia è ancora trapelata dalla procura ascolana. Accertato, inoltre, il fatto che, poco prima di morire, Melania non ha graffiato il suo aggressore. Sono stati infatti resi noti alcuni dei risultati dell’autopsia effettuata sul cadavere dall’anatomopatologo Tagliabracci, che ha confermato il fatto che non sia stato trovato Dna sotto le unghie della vittima. Solo terra.