Colonnella, moria di pesci nel laghetto Lepore

pesci_mortiColonnella. Decine di carpe morte nel laghetto Lepore a Colonnella. Potrebbe celare una forma di inquinamento la moria di pesci registrata ieri, a Colonnella, nel bacino lacustre utilizzato per la pesca sportiva. Sono stati proprio alcuni associati della Asd Martin Alba, di Martinsicuro, che da anni utilizzano in comodato d’uso il laghetto per la pratica sportiva a fare la scoperta. Nel lago galleggiavano decine di carpe morte, mentre altri pesci erano agonizzanti. La vicenda è stata immediatamente segnalata ai carabinieri dal presidente dell’associazione, Marco Foglia e dal vice Giovanni Bianchetelli. Il fenomeno della moria di pesci nel laghetto Lepore, localizzato a due passi dalla nota azienda vitivinicola, non è nuovo, visto che si tratterebbe del terzo caso di inquinamento della acque che si registra negli ultimi due anni. Nel 2009, infatti, si era verificata un’analoga situazione e i pescatori decisero di far analizzare privatamente le acque. I risultati evidenziarono che la moria di carpe era dovuta alla presenza di elementi organici inquinanti, provenienti da scarichi fognari. Il sospetto che ora la cosa si possa essere ripetuta è molto forte. Va detto che il laghetto viene frequentato, quasi con cadenza giornaliera dall’associazione e ogni singola situazione che si registra nel bacino lacustre viene tenuta sotto osservazione. Qualcuno ipotizza che alla base della moria di pesci possano esserci degli scarichi fognari che, in alcuni casi, finirebbero direttamente nel lago. “Non è da escludere l’ipotesi”, analizza Marco Foglia, “ che fosse imhoff  e i pozzi neri presenti nelle vicinanze del laghetto, che non abbiano retto delle piogge della scorsa settimana”. La denuncia presentata ai carabinieri servirà a fare chiarezza sulla vicenda. “Quanto è accaduto”, prosegue Foglia, “è la dimostrazione che il senso civico e il rispetto delle leggi da parte dei cittadini e a volte dei rappresentanti delle istituzioni è pari a zero. Come associazione sportiva chiederemo a titolo di riparazione del danno la bonifica delle acque e il ripristino della fauna ittica. Pretendiamo inoltre garanzie affinché quanto successo non si ripeta più”.

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