Resi noti, infatti, i primi risultati emersi dall’analisi dei tabulati telefonici del cellulare della donna. Tabulati che raccontano di una telefonata fatta dalla mamma di Carmela, l’ultima ad aver sentito la sua voce, ma che, soprattutto, svelano dove si trovasse la vittima alle 15.20 di lunedì 18 aprile. In quel momento, infatti, il cellulare di Carmela Rea avrebbe agganciato una cella nel bosco di Ripe di Civitella, esattamente il posto in cui tre giorni dopo sarà ritrovata morta a causa di ben 35 coltellate. Un indizio estremamente importante, in quanto pochi istanti prima che scattasse l’allarme per la sua scomparsa la donna era già a Ripe, in un posto che dista dieci minuti d’auto da Colle San Marco.
Continuano, intanto, senza sosta i sopralluoghi e i colloqui che gli investigatori stanno tenendo con le persone che gravitavano attorno alla vita della coppia. Non solo. Al vaglio degli inquirenti sarebbero anche alcune affermazioni che il marito della donna, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, avrebbe detto a un suo amico subito dopo il ritrovamento del cadavere della moglie.
“Io e Melania ci siamo già stati dieci giorni fa in quel posto” avrebbe dichiarato, infatti, Parolisi riferendosi al bosco di Ripa “e lì abbiamo fatto l’amore. Con noi c’era anche la bambina che dormiva. L’abbiamo lasciata sull’auto”. Gli investigatori si chiedono il perché di quell’affermazione e perché l’uomo, una volta denunciata la scomparsa della moglie, non si sia spinto fin lì visto che conosceva la zona. Un dettaglio molto importante che mischia nuovamente le carte in tavola nel complesso compito della procura.
Nel frattempo, sarebbero spuntati anche i nomi di due uomini di Folignano, che sembra non togliessero gli occhi di dosso a Carmela. In particolare, uno dei due corteggiatori si sarebbe spinto oltre alla festa di Carnevale, quando avrebbe allungato una carezza particolarmente sensuale alla donna.