“Un segnale chiaro ad inizio campionato per far capire che sugli episodi di violenza le forze dell’ordine, compatte e unite, non transigono”. E’ il Questore di Teramo, Enrico De Simone che ha spiegato nella conferenza stampa di questa mattina, alla quale ha partecipato anche il comandante provinciale dei Carabinieri, Antonio Romano, il pugno duro usato per i provvedimenti adottati dopo i tafferugli tra le opposte tifoserie scoppiati lo scorso 11 settembre al termine della gara tra Mosciano e Santegidiese.
Sono 11, infatti, i provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (daspo) a carico di altrettanti tifosi della squadra di calcio dell’“ASD Mosciano”, appartenenti al gruppo M.A.S., coinvolti negli incidenti dopo partita con i sostenitori della “Nuova Santegidiese 1948”.
Striscioni contro le forze dell’ordine dutante la gara e sassaiole contro le auto dei tifosi avversari sono stati, dunque, puniti con pene severe, al termine di un certosino lavoro di identificazione, svolto sia grazoe all’impegno dei militari, ed in particolare del maresciallo Colombo, sia ai sistemi di videosorveglianza messi a disposizione dal Comune che hanno permesso il riconoscimento dei colpevoli.
Per gli 11 ultras (G.P. di anni 18, A.E. di anni 18, entrambi incensurati, B.P. di anni 29, T.M. di anni 34, M.A. di anni 38,U.L. di anni 38, C.A. di anni 32, N.E. di anni 34 tutti già sottoposti in precedenza ad analogo provvedimento, M.A. di anni 35, C.S. di anni 31,C.S. di anni 32, tutti e tre pregiudicati) provvedimenti i vanno da uno a tre anni, mentre per N.E., già destinatario di provvedimento simile ancora efficace, ne avrà per 5 anni, con in più l’obbligo di presentarsi ogni domenica in un Ufficio di Polizia.
Ma le attività investigative proseguono ancora e, a breve, dovrebbero essere emanati altri provvedimenti analoghi nei confronti dei tifosi della Santegidiese.