“La dolina” spiega il geologo Gaetano Di Achille “si forma a seguito di una depressione e presenta un diametro di 50 metri ed una profondità di 20 metri. La sua formazione avviene a seguito dell’azione erosiva degli agenti atmosferici e, in questo caso, è caratterizzata dalla presenza di un sistema carsico gessoso che rappresenta una particolarità dal punto di vista geologico e geomorfologico nel panorama italiano ed europeo”.
E proprio qui dovrebbe nascere il futuro Autodromo del Gran Sasso, oltre 4mila metri di percorso. L’impianto potrà ospitare fino a 30mila spettatori nei suoi 50 ettari complessivi, grazie ad un investimento iniziale di 25 milioni di euro che arriverà a creare fino a 600 nuovi posti di lavoro direttamente con il circuito.
Quel bellissimo prato verde potrebbe lasciare il posto ad un ampio parcheggio, mentre il percorso dovrebbe costeggiare proprio la dolina carsica.
Che impatto avrà sulle ricchezze della natura? Se lo chiedono i rappresentanti dell’associazione Anima Verde che, per il momento, preferiscono non aggiungere altro.
L’obiettivo è solo uno: valorizzare il territorio.
Senza stravolgerlo, naturalmente.