Gli ordini professionali rilevano la mancanza di criteri certi per la trasmissione dei curricula e la successiva scelta del progettista, lamentando una scarsa chiarezza dell’oggetto del bando. In particolare gli architetti chiedono che, vista la particolarità dell’oggetto e l’area in cui si andrebbe ad operare, si ricorra ad un concorso di progettazione. Sembra che il Presidente della Giulianova Patrimonio, che tra l’altro è un architetto, abbia già preso contatti con l’ordine per modificare il bando eliminando i punti di criticità.
Da anni gli ordini professionali di ingegneri e architetti si battono affinché gli incarichi di progettazione siano affidati sulla base di concorsi, che riportino alla base degli incarichi i progetti e non solo le offerte economiche, privilegiando le offerte più basse a scapito, spesso, della qualità architettonica, ma gli Enti preferiscono affidarsi a bandi spesso fumosi e generici con risultati che, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti.
La segnalazione relativa al Comune di Giulianova non è la prima che riguarda un comune del teramano e fa parte di un rinnovato fervore di Ingegneri e Architetti nella vigilanza sia sui bandi pubblici che sull’attività in generale della pubblica amministrazione attinente la progettazione di opere pubbliche.
Bando Giulianova Patrimonio
Lettera ordine architetti
Avviso Pubblico Giulianova Patrimonio
Le precisazioni di Filippo Di Giambattista, presidente della Giulianova Patrimonio S.r.l.. 1) Differentemente da quanto riportato, Il bando è stato posto in essere dalla “Giulianova Patrimonio” Srl non in nome e per conto del Comune di Giulianova, Ente pubblico distinto dalla “Giulianova Patrimonio”, la quale è infatti, va ricordato, una società privata a responsabilità limitata, per quanto sia una partecipata dell’Ente Comune. L’emanazione del bando rientra infatti tra le facoltà ed i poteri riconosciuti alla società. Semmai è da sottolineare che al Comune spetta l’approvazione dell’intero progetto, una volta approntato, in quanto si configura una variante urbanistica. Ed è solo nell’ottica della variante che il Comune, con la delibera di Giunta citata puntualmente nel bando, cioè la n. 24 del 9 febbraio scorso, ha invitato la sua società partecipata ad approntare e pubblicare il bando.2) La scelta del bando, che pure assolve a criteri di trasparenza, appartiene ad una scelta aziendale, pertanto perfettamente legittima. Il ricorso al bando, rispetto al concorso di progettazione, si impone, secondo la nostra valutazione, per garantire celerità. E quindi un criterio rispondente alla necessità di approntare in tempi ragionevoli un progetto trattandosi di intervenire su un’area urbana nevralgica abbisognevole di interventi solleciti. 3) Il bando, inviato all’Ordine degli Architetti e a quello degli Ingegneri ancor prima della pubblicazione sul sito internet della società, e ciò per assicurare la più ampia diffusione tra i professionisti, non contiene alcun riferimento ad offerte economiche, bensì alle tariffe professionali vigenti, che è cosa diversa rispetto alla tardiva doglianza espressa dai due ordini professionali. Ci si chiede la ragione per la quale, a distanza di oltre una settimana, i due Ordini professionali si accorgano di quelle che definiscono “criticità”, peraltro premunendosi di darne notizia alla stampa, ben sapendo che il sottoscritto sin dal 30 marzo aveva preso contatti con il presidente dell’Ordine degli Architetti fissando un appuntamento chiarificatore per il giorno 5 aprile.