Una serata per conoscere l’associazione brasiliana dei bovini di carne biologica, nata nel 2001 da un gruppo di allevatori che ha basato la propria produzione sul più rigoroso rispetto dei delicati equilibri ambientali. Su una superficie di oltre 110mila ettari, l’Abpo lavora per migliorare la vita delle popolazioni locali tutelando allo stesso tempo l’habitat naturale in cui vivono. Il Pantanal, infatti, rappresenta uno degli ambienti naturali più importanti del Brasile con un patrimonio di biodiversità unico nel suo genere: al suo interno sono presenti 122 specie di mammiferi, 263 di pesci, 93 di rettili, 656 di uccelli e 1.647 specie di piante.
Da tempo l’associazione ha avviato collaborazioni con numerose organizzazioni ambientaliste, tra cui il WWF, che hanno riconosciuto che il loro tipo di allevamento è un’alternativa produttiva che contribuisce alla conservazione ambientale della regione. Come sottolineato nel corso della serata anche da Raffaele Cavallo, presidente di Slow Food Abruzzo e Molise, l’obiettivo è quello di creare una rete affinché esempi virtuosi vengano sostenuti e possano continuare a esistere, soprattutto in una situazione come quella attuale in cui mancano le risorse necessarie.
Il programma di valorizzazione dello straordinario patrimonio agroalimentare e culturale del Pantanal nasce dal progetto di cooperazione, avviato da tempo, tra l’Istituto “G. Caporale” di Teramo e il Governo del Mato Grosso del Sud. Con il supporto di Slow Food si è concretizzata, così, l’idea di promuovere la carne biologica di questa regione attraverso la sapienza e la maestria gastronomica abruzzese. Un binomio che sarà proposto sia in Abruzzo che in Brasile. “Abbiamo congiunto due pezzi di mondo – è stato il commento del direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo Vincenzo Caporale – e abbiamo tutto l’interesse a fornire anche in futuro le tecnologie necessarie a garantire che le transazioni commerciali siano svolte in assoluta sicurezza. Siamo dinanzi a un’opportunità economica importante per la nostra regione, che può diventare terminale di un grande flusso commerciale”.