Nessuna liquidazione nè per Cirsu nè per Sogesa, quantomeno non nelle forme e nei tempi delle voci circolate nei giorni passati. In base all’accordo raggiunto in serata a Giulianova, alla quale sono intervenuti i vertici della società pescarese, i comuni soci pagheranno direttamente l’impianto di Casoni della Deco per la fase di trattamento dei rifiuti (accordo che permetterebbe un risparmio di circa 60 euro alla tonnellata perché scavalcherebbe i costi fissi di Cirsu), mentre più intricato risulta il pagamento della fase di raccolta. Vista la posizione dei vertici di Cirsu, granitici nel voler trattenere le somme versate dai comuni per risolvere la grana della messa in sicurezza degli impianti di Grasciano, nei prossimi giorni i comuni soci dovranno stabilire se eventualmente bypassare il consorzio e pagare direttamente Sogesa. Una decisione, questa, che svuoterebbe il compito di Cirsu e che per qualcuno ne corrisponderebbe ad una messa in liquidazione di fatto. Un cambio di fronte totale, dunque, rispetto alle ipotesi portate avanti nelle settimane scorse di un’incorporazione di Sogesa in Cirsu. Alla riunione ha partecipato anche il dirigente regionale ai rifiuti Franco Gerardini, chiamato dai sindaci per tentare di risolvere l’emergenza, mentre era assente la dirigenza Cirsu, fatto interpretato da qualcuno come segno di una prossima sfiducia.
La vergogna dei rifiuti a Roseto. “I cittadini di Roseto hanno il diritto di sapere la verità sulla situazione del Cirsu e della Società Sogesa che gestisce la raccolta dei rifiuti, di sapere come sono stati gestiti i rapporti contrattuali tra il Consorzio e la Sogesa, come si è potuto accumulare una montagna di debiti nei confronti dell’impianto chietino “Casoni” dove sono stati ultimamente conferiti i rifiuti che ha chiuso nuovamente i cancelli”. Lo hanno dichiarato in una nota i Liberalsocialisti di Roseto, chiedendo le dimissioni dei responsabili della nuova emergenza rifiuti nei sei comuni del Consorzio. I Liberalsocialisti puntano il dito contro l’assessore Achille Frezza che dovrebbe spiegare ai cittadini come si è creato l’ingente debito che il Comune ha con Cirsu e quali soluzione sarebbero state predisposte per la raccolta dei rifiuti nel caso avvenisse la liquidazione di Sogesa.
La periferia di Giulianova sommersa di rifiuti. Rifiuti ovunque e non solo gli ingombranti del post-alluvione. Buste, sacchi e sacchetti per le strade e le campagne. In redazione sono giunte due segnalazioni: la prima ieri pomeriggio, da una zona periferica nelle vicinanze di Case di Trento. L’unica parte della città dove non è partita la raccolta porta a porta e i bidoni sono presi d’assalto. I rifiuti, addirittura, hanno invaso il campo vicino. La seconda segnalazione arriva nella serata di lunedì da via del Popolo, al centro di Giulianova paese, dove una decina di buste sono finite in mezzo alla carreggiata e cani e gatti le hanno aperte per trovare qualcosa da mangiare. Insomma alle inadempienze di Cirsu e Sogesa si aggiungono l’inciviltà di alcuni cittadini e la fame dei nostri amici a quattro zampe.
“Dalla relazione di verifica sul bilancio di Cirsu SpA e delle posizioni reciproche tra Cirsu e Sogesa ha spiegato la Braca – si evidenzia in maniera chiara che nel corso degli anni c’è stato uno sperpero di denaro pubblico e un’assenza di controlli da parte delle istituzioni competenti, in modo particolare delle amministrazioni comunali appartenenti al Consorzio. Da anni Rifondazione Comunista si batte per riportare alla massima trasparenza la gestione del Cirsu e affinché sia la mano pubblica a gestire integralmente un servizio fondamentale, quale quello della raccolta dei rifiuti. Oggi si apprende che mentre il nuovo CdA del Cirsu cerca la strada per fare chiarezza sui conti del Cirsu e per riprendere in mano pubblica tanto la raccolta che l’impianto di Grasciano 2, il sindaco Mastromauro al posto di recitare il mea culpa per i mancati controlli negli ultimi anni, organizza riunioni parallele nel tentativo di affidare direttamente il servizio al privato. Per nulla intimorito dall’inchiesta in corso nel settore rifiuti che riguarda proprio il socio privato di Sogesa, Deco SpA (inchiesta nella quale è coinvolto l’imprenditore Rodolfo Di Zio, ndr), Mastromauro si fa consigliare proprio da questo stesso privato e dai suoi legali sulle strade da intraprendere. Nell’interesse di chi?”