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Maltempo Val Vibrata, Legambiente: più attenzione per Vibrata e Salinello

Tortoreto. Una scena già vista che deve insegnare qualcosa, rinforzando gli argini dei torrenti ed evitando di costruire nelle zone alluvionali dei corsi d’acqua. E’ questa la posizione, sicuramente condivisibile, di Michele Ferrante, presidente di Legambiente Tortoreto-Alba Adriatica, che traccia un quadro circostanziato su quanto avvenuto nei giorni scorsi, soprattutto in coincidenza dei bacini fluviali del Vibrata e del Salinello.

“ E’ mai stata fatta prevenzione” scrive Ferrante, “ con interventi negli argini a rischio dei fiumi? Sono state costruire strade, fabbricati zone industriali e depuratori, ma questo è avvenuto a debita distanza dai fiumi, come prescrive il decreto Galasso? Considerando che oggi è cresciuta la cementificazione del territorio, oggi l’acqua piovana non più assorbita dal terreno e dalle radici scorre via veloce, accrescendo la portata dei fossi”. Fattori, questi, che secondo l’esponente di Legambiente deve accrescere il livello di attenzione e di salvaguardia dei territori, evitando di effettuare interventi edificatori nelle zone alluvionali e di rinforzare in maniera adeguata gli argini laddove si registrano le situazioni più a rischio. “ In passato”, sottolinea Ferrante, “ c’era più cura delle strade, si ripulivano i canali e si rinforzavano le scarpate. Le coltivazioni intensive, inoltre, hanno  portato al taglio di numerosi alberi, si sono fatte arature in modo verticale e l’acqua piovana non più assorbita dalle radici degli alberi scorre veloce via erodendo il terreno. Nel libro di Antonio Amary “Storia naturale inorganica della provincia teramana”  leggiamo che nella piena del 1846 i fiumi Salinello e Vibrata si riunirono presso la foce. Quindi è una scena che i nostri antenati hanno già visto, l’abbiamo rivista con le piene del 1978 e nel 2007; è stato più volte ribadito da tecnici e ambientalisti di fare attenzione a questi due fiumi che hanno carattere torrentizio e soggetti a forti piene”.