Devono percepire due mensilità, gennaio e febbraio, oltre alle spettanze legate ai buoni pasto, per un ammontare di altri 700 euro circa. “Ci sentiamo presi in giro dai vertici Sogesa”, ha sottolineato Mimmo Daniele, esponente della Rsu, “perché puntualmente vengono disattesi gli impegni presi. D’accordo, il problema è legato al mancato pagamento dalle spettanze. Ma siamo preoccupati perché si firmano degli impegni che poi non vengono rispettati. Abbiamo chiesto più volte un incontro con i dirigenti Sogesa. Ma non abbiamo risposta”. Lo sciopero quindi andrà avanti. Le ultime voci dicono che le spettanze verranno liquidate entro lunedì prossimo, anche perché alcuni Comuni dell’area Cirsu, come quello di Giulianova, hanno provveduto alla cessione dei crediti, operazione tuttavia vincolata all’approvazione del bilancio di previsione 2011, che dovrà avvenire entro il prossimo 31 marzo.
Lino Nazionale
Stamane Sogesa ha pagato agli operai lo stipendio di gennaio, ma la protesta non si è placata. Tra meno di due settimane la società dovrebbe accreditare il mese di febbraio, ma dopo il pagamento di oggi le casse del Cirsu, imprescindibile collo di bottiglia per i versamenti dei comuni nei confronti di Sogesa e dunque agli operai, sarebbero vuote. “Noi chiediamo sicurezza per il nostro futuro”, ha dichiarato Domenico Daniele, rappresentante della Rsu. Oltre a questo gli operai chiedono anche buoni pasto arretrati per un valore di circa 800 euro. Da mesi Sogesa paga a singhiozzo i circa 130 operai. Questa mattina una folta rappresentanza si è presentata presso gli uffici della società, dove ci sono stati anche momenti di tensione da parte di lavoratori esasperati. Sul posto sono arrivate anche tre pattuglie dei carabinieri e la Digos, chiamati per tenere sotto controllo la situazione. Parlando con gli operai, l’amministratore delegato Giovanni Marchetti ha anche parlato di una possibile chiusura totale degli impianti di Grasciano per motivi di sicurezza, a seguito di un verbale dei Vigili del Fuoco che ha dichiarato inagibile la strada di accesso al Cirsu per i danni causati dall’alluvione.
Nel primo pomeriggio Cirsu e Sogesa hanno incontrato i sindaci del consorzio per un ragguaglio della situazione. Nel corso della riunione il presidente di Sogesa Gabriele Di Pietro ha assicurato i primi cittadini che il servizio di raccolta riprenderà al più presto.
La situazione dei rifiuti nei vari comuni, nel frattempo, rischia di arrivare al collasso. Dopo l’alluvione i cittadini stanno cominciando a svuotare cantine e garage, e in varie zone già oggi pomeriggio si vedevano vere e proprie montagne di rifiuti di ogni tipo.
Mentre il Cirsu rischia di arrivare alle sue battute finali, e con l’invaso di Grasciano 2 sempre più lontano all’orizzonte, sembra che in questi giorni la proprietà della discarica di Irgine e la Deco stiano portando avanti una trattativa. Da quanto trapela Irgine, oggi al termine ultimo del suo iter di permessi regionali, potrebbe essere gestita dalla ditta pescarese che vi andrebbe a scaricare gli scarti del Tmb di Casoni, rendendo di fatto inutile l’intero sito di Grasciano.
Alessandro Consalvi