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Frane e allagamenti nel teramano: la situazione resta grave. Chiesto lo stato di calamità

Notte drammatica nel teramano. Allagamenti, frane, fiumi e torrenti che tracimano, sottopassi allagati con auto bloccate. Una situazione davvero difficile in tanti comuni della provincia. In alcuni come a Pineto, tutta ricoperta di una coltre d’acqua e fango, il sindaco lamenta l’assenza di istituzione dalla Provincia alla Regione, senza dimenticare la Protezione Civile locale. Immenso, a tratti eroico il lavoro che hanno effettuato e stanno continuando a fare i volontari, le forze dell’ordine, la polizia municipale e soprattutto i vigili del fuoco. Scuole chiuse a Bellante, Campli, Pineto, Giulianova e Roseto che al momento risultano le zone più colpite dal maltempo.  La situazione potrebbe precipitare se ricominciasse a piovere in maniera copiosa come ieri notte.

Giulianova. Sottopassi nella parte bassa e i fossi in campagna tutti allagati. Città quasi isolata, a nord del Salino e a sud del Tordino. Il sindaco, che ha chiuso le scuole, monitorando la situazione insieme con il dirigente dell’Ufficio Tecnico Roberto Olivieri, con il capitano dei Carabinieri Luigi Dellegrazie e con il personale della Croce Rossa,  valuterà nelle prossime ore, sulla base delle previsioni atmosferiche e delle indicazioni fornite da Prefettura e Protezione civile, se reiterare o meno l’ordinanza anche per domani. Tanti i disagi: scantinati, garage e primi piani delle case pieni d’acqua, viale Orsini questa mattina sembrava un fiume. Maggiori problemi in gran parte nel Lido e nelle frazioni come Case di Trento e Colleranesco. Nella zona sud il fiume Tordino ha distrutto marciapiede e pista ciclabile (foto a destra). In città sono a lavoro i volontari della Protezione Civile comunale.

Franata anche via Veneto, che collega l’ospedale alla stazione. La strada è al momento chiusa al traffico.

Nel frattempo durante la notte i ladri hanno fatto visita alla scuola elementare Acquaviva di Giulianova Paese.

Disagi a Teramo, Bellante, Campli, Canzano e Castellalto. Preoccupa il livello crescente del fiume lungo la Teramo-Mare: le acque minacciano la carreggiata della superstrada in direzione sud e la mente ritorna al crollo di due anni fa. Uscita obbligatoria a Sant’Atto, dunque, mentre per chi proviene da Mosciano è impossibile prendere la Teramo-Mare: i sottopassi sono completamente allagati (foto a sinistra). Problemi, quindi, per chi si deve spostare in treno o in autobus: corse soppresse per la difficile circolazione. Collegamenti interrotti poi a Pianacce di Silvi, dove è franato un tratto della Ss 553, a Guardia Vomano sulla Sp 150, chiusa la Ss 81 (Teramo – Ascoli) al km 19 a Villa Passo di Civitella del Tronto. Chiusa anche la Sp 3, circolazione interrotta a Pagannoni in direzione Campli, sulla strada Mosciano – Notaresco Grasciano e lungo l’arteria San Nicolò-Canzano in località Sodere e sulla Castellalto-Canzano. Problemi alla circolazione si registrano anche sulla San Nicolò -Garrufo in territorio di Campli. Sulla A14 è stata riaperta l’uscita autostradale Val Vibrata invasa dall’acqua fino a questa mattina. Si è tornati a circolare sulla Ss16 tra Giulianova e Cologna all’altezza del ponte sul Tordino e tra Roseto e Pineto all’altezza del ponte sul Vomano anche se non è ancora cessato lo stato di allerta. I punti critici sono presidiati dalle polizie locali, carabinieri e protezione civile.
Nella notte il centralino dei Vigili del Fuoco di Teramo è stato letteralmente invaso dalle chiamate: circa duemila le richieste di soccorso, oltre 400 gli interventi portati a termine fino a questa mattina. Numerose telefonate sono pervenute soprattutto dalla popolosa frazione di San Nicolò, dove molti fondaci e garage sono stati allagati. Problemi anche a Bellante e Campli, dove è franata la strada che porta a S. Onofrio ed è stata chiusa al traffico la superstrada per S. Nicolò.
Intanto arrivano soccorsi dalle altre province abruzzesi e anche dal vicino Lazio e un elicottero della Polizia sta perlustrando di continuo il territorio dall’alto.
In contrada La Torre preoccupano le condizioni della vecchia discarica: il laghetto di percolato è sotto stretto controllo per il rischio tracimazione imminente.
Nel quartiere di Colleparco le forti piogge hanno provocato il parziale cedimento del muro di una palazzina in via Memmingen: cinque le famiglie evacuate e, per fortuna, nessun ferito.
Sulla strada provinciale 8, i sommozzatori della Croce Rossa di Giulianova hanno tratto in salvo ieri sera sette persone rimaste intrappolate nella loro auto per l’esondazione del fiume Salinello, sul ponte che collega contrada Maggi di Mosciano e la Bonifica in territorio di Tortoreto.
A Torano Nuovo i vigili urbani hanno salvato un ventitreenne di Campli che ha cercato scampo salendo sul tetto della sua autovettura. La polizia municipale è riuscita a raggiungere con un trattore il punto in cui si trovava l’uomo che invano stava chiedendo aiuto. Il ponticello di collegamento tra Nereto e contrada Campodino di Torano, dove era rimasto intrappolato l’uomo, è crollato pochi istanti dopo l’intervento della polizia locale.

Roseto e Morro D’Oro. Cantine allagate, fiumi di fango che  scendono dalle colline per inondare strade campi ed abitazioni. Strade interrotte, fango e sassi che bloccano la viabilità e tombini che straripano. Le zone più colpite sono tutte nelle periferia: le frazioni ad ovest, Cologna e la parte sud dove scorre il Vomano. A Morro d’Oro, invece, diverse le frane soprattutto a Pagliare, dove è venuta giù mezza collina.
“Le zone che sistematicamente vengono maggiormente colpite – ha commentato Borgatti della Fds – sono proprio a ridosso delle cosiddette fornaci, dove fiumi di fango e pietrisco scendono a valle per invadere strade e case. Zone che recentemente sono state destinate, dall’amministrazione, a un massiccio ampliamento residenziale. Le colline sono definite dalla Protezione Civile a massimo rischio idrogeologico, ma i nostri governanti decidono di far costruire appartamenti per migliaia di cittadini compromettendo ulteriormente una già disastrosa situazione e mettendo in pericolo gli attuali residenti e i futuri che letteralmente si troverebbero ad abitare su palafitte immerse in fiumi di fango. Ovviamente la razionalità impone una revisione immediata di queste scelte per evitare che dall’emergenza si passi al dramma”. Sotto accusa urbanistica e edilizia fuori controllo e Borgatti invoca, a breve, un piano di intervento e risanamento del sistema fognario e di manutenzione dei fossi di deflusso delle acque, oltre alla messa “in sicurezza di colline e strade, commissionando a esperti il compito di individuare metodologie e piani di intervento concreti per mettere in sicurezza Roseto e le sue frazioni”. A Roseto nord sono saltate le centraline e interi quartieri sono rimasti senza luce e gas.

Dal Centro Operativo Comunale attivato già stanotte sono stati decisi alcuni interventi prioritari. “In collaborazione con i Vigili del Fuoco” spiega il vicesindaco Teresa Ginoble “stiamo lavorando per liberare i sottovia Marco Polo e Emilia per permettere il transito sull’altro lato della città anche ai mezzi più alti, mentre è già stato liberato il sottovia Bozzino a Cologna Spiaggia. Un’autobotte è attiva per la pulizia del fango sui marciapiedi lungo la Nazionale, mentre diverse squadre sono occupate per pulire i residui trasportati dall’acqua nelle zone più colpite. Nel frattempo abbiamo richiesto l’impiego di mezzi privati per la pulizia del fango nelle strade interne del capoluogo e di alcune frazioni”.
Per le segnalazioni i cittadini possono contattare il numero verde del Comune 800 25 12 40.

Intanto la Provincia di Teramo ha richiesto la calamità naturale. Il primo, incompleto, bollettino sull’alluvione descrive, dal un punto di vista dei danni al territorio, una situazione drammatica dopo la pioggia incessante di ieri e di questa notte: la Pedemontana è franata in due punti e un’auto è rimasta incastrata nella voragine che si aperta nella zona di Paganini: fortunatamente non ci sono stati feriti. Un altro cedimento ha interessato la zona di Villa Ricci dove il pilone si è abbassato di circa un metro (foto a destra). La provinciale 17 che collega il capoluogo alla Val Vibrata è chiusa; chiusi due ponti: quello fra Villa e Floriamo di Campli e il ponte di Castelnuovo. Decine le strade impercorribili, sulle quali si sono riversate pareti di fango e terra: “facciamo prima ad elencare quelle aperte” sostengono dall’unità tecnica della Provincia. Per quanto riguarda i movimenti franosi, risultano particolarmente colpite le zone della fascia pedemontana: Bellante, Morro D’Oro, Castellalto, Sant’Egidio, Atri, Cellino. La costa è stata flagellata e in tutti i comuni si registrano allagamenti, sottopassi inagibili, sistemi fognari in tilt. Per tutta la notte si sono susseguiti interventi che hanno tenuto impegnati gli uomini del settore tecnico e le 40 ditte private con le quali l’ente ha stipulato le convenzioni per il Piano Neve, richiamate per far fronte all’emergenza.  Il presidente Valter Catarra e l’assessore alla viabilità Elicio Romandini hanno presidiato l’unità operativa in stretta collaborazione con l’unità di crisi in Prefettura. “Siamo in ginocchio” commenta Catarra “un colpo mortale al territorio che è devastato. Stiamo preparando la richiesta per il riconoscimento della calamità naturale: da questa notte siamo in continuo contatto con il presidente Chiodi e con gli assessori regionali Morra e Giuliante. La dimensione del danno è tale che solo un immediato intervento del Governo può porre un argine  ai problemi che registriamo dapperttutto”. Per la Pedemontana, l’assessore Romandini chiederà alla Regione di utilizzare le somme dei ribassi d’asta delle gare degli appalti per la realizzazione degli ultimi due tratti, circa 2 milioni di euro, per iniziare i lavori di sistemazione. “Il nostro primo, enorme, impegno” spiega Romandini “è quello di riaprire le strade”. Decine di volontari della Protezione civili ma anche, semplici cittadini, sono al lavoro spalando fango.

Pineto. Il torrente Calvano è tracimato, si segnalano allagamenti e piccoli smottamenti in tutte le periferie, soprattutto Scerne e Borgo Santa Maria. Saltata anche la centralina situata nei pressi del torrente e diversi quartieri sono rimasti senza luce e acqua, soprattutto nelle due frazioni.

 

Tortoreto. Per qualcuno l’incubo alluvione è tornato, ed è rimasto tale per alcune ore. A Tortoreto esistono situazioni difficili, anche se decisamente meno critiche rispetto ad altre località. Fango e detriti, anche se non in eccessiva quantità, in arrivo dalla collina (in serata hanno tracimato il fosso Cimitero e il fosso Sant’Egidio), si sono riversati sulla Statale e su alcune strade comunali attigue. Allagati i sottopassi di via D’Annunzio e via Spataro. Altro scenario, invece, sulla provinciale 8 del Salinello, dove la forza del torrente, in prossimità del depuratore (completamente allagato) ha eroso un lembo di strada. Nella frazioni sono caduti alberi e pali. Gli operai del Comune hanno lavorato senza sosta per risolvere alcune situazioni. Il mare in burrasca ha spiaggiato una miriade di detriti. Il sindaco, questa mattina, ha firmato l’ordinanza per la chiusura delle scuole. Le lezioni riprenderanno regolarmente domani, giovedì 3 marzo.

Alba Adriatica. Il Vibrata (nella foto a sinistra) non è tracimato nel centro cittadino, nonostante il livello durante la notte si sia pericolosamente innalzato. Sul territorio, oltre a dipendenti e amministratori comunali, hanno lavorato i volontari della Croce Bianca, Croce Rossa e il gruppo di Protezione civile “Cini”. Frane e smottamenti si sono registrati soprattutto nella zona ovest (via Ascolana in prossimità del canile) e in contrada Molino, al confine con il Comune di Corropoli. Nella contrada più ad ovest di Alba Adriatica una frana ha interrotto via Molino e una decine di famiglie sono rimaste bloccate. Si è verificata anche una rottura nelle tubature del gas. L’intera zona è senza corrente elettrica. Il Vibrata in piena ha inghiottito un traliccio della Telecom, e i massi che sono stati sistemati a protezione della Bambinpoli, a testimonianza della forza della corrente. Anche ad Alba, il mare ha invaso le concessioni più a nord e sulla spiaggia si sono ammassati tronchi, detriti e altri materiali sputati a valle dal fiume. A Martinsicuro non si registrano situazioni particolari. L’unico effetto visivo evidente è rappresentato dalla furia del mare, che nelle zone storicamente più colpite dall’erosione, arriva a lambire il lungomare. Oltre ad una serie di situazioni difficili, che si registrano nell’entroterra, va detto che potrebbero verificarsi delle interruzioni nella normale erogazione, in tutta la Val Vibrata, dell’acqua vista la rottura di alcune condotte.

Colonnella. La scorsa notte, in alcuni punti, è tracimato anche il fiume Tronto e diverse aree a ridosso della provinciale 1 (meglio nota come bonifica), sono state invase da acqua e fango. La situazione più difficile, al momento, si registra a San Giovanni di Colonnella, praticamente immersa nell’acqua. Allagamenti si registrano anche in diverse aziende delle zone industriali di Colonnella, Controguerra e Ancarano, tutte localizzate sulla bonifica.

Nereto. Disagi e danni si registrano anche a Nereto, dove si sono registrate frane e smottamenti. Il sindaco Stefano Minora ha disposto la chiusura al traffico di alcune strade cittadine. La circolazione stradale, al momento, è vietata in via della Fontana (direzione contrada San Savino), viale Primo Maggio, via Pisacane (si percorre solo a senso unico) e via Vespucci (verso Campodino di Torano). “Siamo in una situazione di vera difficoltà”, spiega il sindaco. Raccomando a tutti la massima cautela nel percorrere le vie del paese e non solo”. Numerosi gli interventi compiuto dal settore manutenzione dell’ufficio tecnico comunale, subissato di richieste da parte di molti cittadini.

Guasti alla rete idrica. Fuori uso alcuni depuratori. Le piene del torrente Salinello e del fiume Vibrata, hanno travolto e distrutto le strutture di attraversamento aereo delle condotte d’acqua che servono gran parte della Val Vibrata. Nel dettaglio sono state divelte la condotta nei pressi di Poggio Morello di Sant’Omero, che ha una portata di circa 200 litri al secondo, e quella nelle vicinanze della zona industriale di Santa Scolastica di Corropoli, che ha una portata di circa 150 litri al secondo. Le squadre della società Ruzzo Reti sono al lavoro, dalla scorsa notte, per evitare al minimo i disagi per le popolazioni della Val Vibrata servite da queste condotte. Si stanno eseguendo i lavori di ripristino, che sono purtroppo condizionati dagli ingrossamenti dei corsi d’acqua e dalle condizioni meteo. Non è possibile al momento fissare i tempi di ripristino, ma è prevedibile che siano necessarie almeno 72 ore. L’esondazione di molti dei corsi d’acqua della provincia ha determinato anche l’allagamento dei depuratori comunali. Al momento sono inutilizzabili i depuratori di Tortoreto (dove si registra la situazione più grave in assoluto) di Pineto e Morro d’Oro. Emergenze si sono verificate anche sulle reti fognarie, con esplosioni e rotture di tombini sulle pubbliche vie e piazze, per i sempre più diffusi e non idonei sistemi di collegamento tra le reti delle cosiddette acque bianche “Da questo fenomeno” si legge in una nota a firma di Giacomo Di Pietro, presidente del Ruzzo, “ non riconducibile a responsabilità della società acquedottistica, deriva la gran parte degli allagamenti dei sottopassi lungo la costa teramana”.

Foto da Alba Adriatica, Corropoli (Ravigliano), Torano, Sant’Omero (Villa Ricci), Tortoreto, Giulianova, Mosciano Stazione (Teramo-Mare), Roseto, Sant’Egidio.

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Maltempo, la situazione peggiora nel teramano: frane e allagamenti