L’uomo, 60 anni, denunciato con l’accusa di bancarotta fraudolenta, secondo quanto acclarato da una capillare indagine effettuata dalle Fiamme Gialle, avrebbe escogitato uno stratagemma per eludere le richieste dei creditori, alienando in maniera fittizia l’immobile sequestrato questa mattina (per un valore di 1,2milioni di euro). Lo stabile, sulla carta era gestito da altri soggetti (in particolare una società), ma nella sostanza era ancora nella materiale disponibilità dell’imprenditore. Elementi, questi, che hanno favorito la decisione da parte del giudice di apporre i sigilli all’opificio. All’interno dello stabile operavano una serie di imprese commerciali, gestite da imprenditori italiani e cinesi. Ed è proprio in una delle imprese dirette da un imprenditore del Sud-Est asiatico, i finanzieri hanno rinvenuto oltre 650 borse contraffatte, che recavano il marchio di importanti griffe (Nero Giardini, Armani,Louis Vouitton, Dolce& Gabbana, Moschino, Gualtier), e migliaia di metri di pellame utilizzato per realizzare le creazioni in pelle. Sia gli articoli prodotti che il material utilizzato per il confezionamento, sono stati sequestrati. A margine della stessa operazione, che