“Avevamo richiesto un regolare permesso diverso tempo addietro” aggiungono “ma solo martedì 14 dicembre, il questore Amalia Di Ruocco ci ha notificano il divieto di svolgimento a soli 4 giorni dall’iniziativa. Vogliamo esprimere la nostra rabbia per il trattamento ricevuto, ma vogliamo soprattutto manifestare il nostro sdegno a chi ci vieta la piazza a causa degli scontri avvenuti il 27 novembre durante il volantinaggio dei neofascisti di Forza Nuova, quando i responsabili di quanto accaduto sono state proprio le autorità. Queste, infatti, hanno prima concesso la piazza, nonostante i chiari segnali di allarme registrati giorni prima, e poi il giorno seguente hanno cercato di scaricare goffamente su di noi le loro chiare responsabilità per il clima di tensione che si è creato a fronte della legittima contestazione da parte di chi, giustamente, si opponeva alla presenza di soggetti che si sono autodefiniti nazi-fascisti”. Azione Antifascista, tuttavia, non demorde e ha deciso di rinviare l’iniziativa a sabato 8 gennaio. “Un atto di responsabilità, per evitare disagi alla città che, in caso contrario, verrebbe militarizzata a danno dei cittadini. Noi siamo parte integrante di questa città, la difendiamo da chi predica odio e razzismo, difendiamo la memoria dei partigiani e siamo noi i primi a non volere una Teramo sotto assedio e in un clima di tensione, soprattutto in questi giorni. Cercano di metterci contro la città ma non permetteremo loro di demonizzarci e farci apparire agli occhi dei teramani come delinquenti, perché siamo nel giusto e utilizziamo la testa, al contrario di chi nella testa ha il solo compito di reprimere e di spalleggiare chi ancora predica il fascismo e utilizza un coltello”.