Teramo. Il gruppo Azione Antifascista Teramo, insieme ad altri movimenti antagonisti e di sinistra, aveva programmato per il prossimo sabato 18 dicembre in Piazza Orsini una manifestazione, con dibattiti e musica, per ricordare la data del 23 dicembre 2009, “quando tre compagni furono accoltellati in maniera vile ed infame da sedicenti fascisti”. L’intenzione, come spiegano in una nota, era quella di sensibilizzare la cittadinanza di Teramo sui valori dell’antifascismo e della resistenza, oltre che sui temi della repressione. Era, perché la manifestazione non ci sarà più.
“Avevamo richiesto un regolare permesso diverso tempo addietro” aggiungono “ma solo martedì 14 dicembre, il questore Amalia Di Ruocco ci ha notificano il divieto di svolgimento a soli 4 giorni dall’iniziativa. Vogliamo esprimere la nostra rabbia per il trattamento ricevuto, ma vogliamo soprattutto manifestare il nostro sdegno a chi ci vieta la piazza a causa degli scontri avvenuti il 27 novembre durante il volantinaggio dei neofascisti di Forza Nuova, quando i responsabili di quanto accaduto sono state proprio le autorità. Queste, infatti, hanno prima concesso la piazza, nonostante i chiari segnali di allarme registrati giorni prima, e poi il giorno seguente hanno cercato di scaricare goffamente su di noi le loro chiare responsabilità per il clima di tensione che si è creato a fronte della legittima contestazione da parte di chi, giustamente, si opponeva alla presenza di soggetti che si sono autodefiniti nazi-fascisti”. Azione Antifascista, tuttavia, non demorde e ha deciso di rinviare l’iniziativa a sabato 8 gennaio. “Un atto di responsabilità, per evitare disagi alla città che, in caso contrario, verrebbe militarizzata a danno dei cittadini. Noi siamo parte integrante di questa città, la difendiamo da chi predica odio e razzismo, difendiamo la memoria dei partigiani e siamo noi i primi a non volere una Teramo sotto assedio e in un clima di tensione, soprattutto in questi giorni. Cercano di metterci contro la città ma non permetteremo loro di demonizzarci e farci apparire agli occhi dei teramani come delinquenti, perché siamo nel giusto e utilizziamo la testa, al contrario di chi nella testa ha il solo compito di reprimere e di spalleggiare chi ancora predica il fascismo e utilizza un coltello”.