L’uomo, dopo un lungo interrogatorio nella caserma di Giulianova, ha confessato ed è stato arrestato. In nottata il figlio dell’uomo, Mansueto Adriani di 57 anni, invalido, ha confessato l’omocidio. Dopo la scomparsa della moglie alcuni anni fa, Biagio Adriani viveva da solo con il figlio e una badante, mentre l’altro era residente a Giulianova paese. Nello stesso quartiere una decina di anni fa era stato commesso un altro omicidio. Un uomo aveva ucciso la cognata.
Attorno alle 21,30 di ieri, il figlio minore è tornato a casa dal lavoro e si è trovato davanti una scena agghiacciante. Il padre, infatti, era riverso a terra in una pozza di sangue. Inizialmente, il figlio ha pensato ad un malore ed ha perciò chiamato il 118. Giunti poco dopo sul posto, gli operatori si sono, però, subito resi contro che le ferite al capo dell’anziano erano riconducibili ad un colpo violento alla testa causato da un corpo contundente e, in ogni caso, non di natura accidentali. Per questo motivo, sono stati chiamati subito i carabinieri che, giunti nell’abitazione, hanno rinvenuto il corpo della vittima, mentre in una delle altre stanze si trovava sul letto il figlio maggiore dell’uomo, Mansueto. Già in cura presso il Reparto di Psichiatria dell’Ospedale Civile di Giulianova, l’uomo non ha inizialmente lasciato trasparire nulla sulla morte del padre, mostrandosi anzi molto tranquillo.
Come sottolineato anche dalle forze dell’ordine, già nel corso della mattinata di ieri il fratello di Mansueto aveva richiesto ed ottenuto la visita di un medico del Reparto di Psichiatria di Giulianova poiché aveva notato che il fratello alquanto agitato. Non solo. Sembra che, nel corso del pomeriggio, anche la badante dell’anziano fosse uscita di casa proprio a causa dello stato di agitazione dell’uomo. Nel corso delle indagini, i militari hanno così accertaato che Mansueto aveva fatto uso di sostanze alcoliche: è stata ritrovata una bottiglia di vino consumata per metà che, unita all’uso di medicinali antidepressivi, ha evidentemente innescato un cocktail micidiale a livello psichico. Sottoposto ad interrogatorio per tutta la notte, l’uomo ha poi confessato di aver commesso l’omicidio in preda ad un raptus di follia, utilizzando una sedia in legno che dopo il forte colpo si è anche spezzata in una parte. L’omicidio è stato commesso verosimilmente tra le ore 20,30 e le 20,45. Nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia dal medico legale che fornirà ulteriori dettagli sulla causa della morte.