Teramo, presunte irregolarità concorso Istituto Zooprofilattico

istituto_zooprofilatticoteramoTeramo. “E’ l’ennesimo tentativo dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo di scavalcare la legge”. È la denuncia di Fp Cgil ed Fp Cisl, che puntano il dito contro la riapertura dei termini di un concorso nel mese di agosto. “L’Istituto si appresta a infornare nuovo personale amministrativo, tecnico e… vocine indiscrete raccontano che sia pronto il bando per l’assunzione di dirigenti veterinari” spiegano meglio le sigle sindacali. “Anche questa volta in barba alle norme così come già accaduto in passato? Già lo scorso anno, infatti, tentarono di scavalcare le norme di accesso alla dirigenza nel Servizio Sanitario Nazionale imponendo il dottorato di ricerca al posto della specializzazione, dicono le vocine indiscrete, per sistemare qualcuno che ne era privo violando così l’imperativo normativo. Lo scorso anno, però, il tentativo fu scongiurato dall’azione del sindacato che con altrettanta attenzione vigilerà l’evoluzione della vicenda attuale”.

I sindacati si dichiarano favorevoli all’assunzione di nuovo personale, ma ribadiscono a gran voce la necessità di rispettare le regole e le norme contrattuali. “Mentre questo ente” precisano “continua a dimostrare di non volerle rispettare. Con atti assolutamente unilaterali, non concertati e non contrattati con il sindacato, l’Istituto modifica “instancabilmente” piante organiche e piani occupazionali senza il benché minimo rispetto per le più elementari forme di partecipazione dei lavoratori prescritte dai CCNL e degli organi istituzionali ad esso superiori, cioè la sola Regione Molise visto che la Regione Abruzzo, a detta dello Zooprofilattico di Teramo, non avrebbe più poteri su di esso (?!?)”.

Per queste ragioni, Fp Cgil ed Fp Cisl hanno diffidato l’ente a dare corso alle procedure iniziate senza il dovuto confronto sindacale.

“Si chiede, infine, alla Regione Abruzzo” concludono “di chiarire il proprio ruolo rispetto all’ente e ad intervenire al fine di ripristinare le corrette procedure e, di conseguenza, le corrette relazioni sindacali. In caso contrario, si esperiranno tutte le vie consentite, non ultima quella giudiziaria, al fine di ricondurre l’ente dentro le regole previste dalle leggi e dai contratti”.


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