“La portata dell’evento” ha detto Cosimo Napoletano, direttore del Dipartimento cuore e vasi “è tanto più grande se si considera che la tecnica è di assoluta avanguardia, poiché recentissima e diretta a contrastare una patologia grave ed emergente che affligge la fascia più anziana della popolazione, solo in Italia stimata in oltre 3 milioni di persone, una metropoli, ed in Abruzzo in oltre 70mila persone, quasi un’intera città”.
Gli interventi sono stati eseguiti da Franco Prosperi, responsabile del Laboratorio di Emodinamica del Presidio, insieme allo staff medico ed infermieristico. “Finalmente” ha detto Prosperi “stiamo fornendo una risposta ad un richiesta di salute sino ad ora insoddisfatta nel trattamento di una grave patologia di rilevante attualità, strettamente correlata all’ età media della popolazione. Ci riferiamo alla stenosi valvolare aortica, che interessa il 5% della popolazione più anziana, gravata nella forma sintomatica da altissima e precoce mortalità, per la quale l’unica terapia possibile è la sostituzione valvolare. Una consistente quota di questi pazienti, circa un terzo, non è indirizzabile ad un intervento chirurgico classico, poiché l’età e la compromissione delle condizioni generali sono tali da comportare un rischio operatorio così alto che troppo si avvicina a quello della storia naturale della patologia. Per questi pazienti con un destino sfavorevole, si profila una straordinaria risposta, consistente nella applicazione di una valvola artificiale con tecnica alternativa e non più chirurgica, in grado di donare discreta aspettativa di vita e sollievo dai sintomi, altrimenti negati. I primi tre interventi sono stati attuati grazie alla cooperazione integrata di un team multidisciplinare costituito da Emodinamisti, Cardio-Anestesisti, Cardiochirurghi ed Elettrofisiologi”.
Le pazienti, tutte anziane e gravi, sono state sottoposte all’intervento il 29 giugno scorso e sono già state dimesse.