Sconcerto da parte dei numerosi turisti ma il fenomeno è naturale, infatti le formiche alate (Myrmica scabrinodis) non sono altro che formiche “normali” le quali, in un particolare momento dell’anno, tra la primavera e l’autunno, “sciamano” fuori dai formicai per formare nuove colonie.
Durante il volo le femmine si accoppiano con molti maschi e continuano a volare per un paio di chilometri (portate dal vento possono raggiungere distanze di molti chilometri) si posano a terra, cercano un buco nel terreno, si staccano la ali, da cui traggono grande nutrimento proteico, depongono le uova e non usciranno più per tutta la vita, che dura da cinque a vent’anni. Appena le prime operaie usciranno dal nido procureranno il cibo per la regina.
I maschi, invece, esaurito il compito riproduttivo, muoiono e i loro corpo ricoprono i luoghi (in questo caso la spiaggia) dove il vento li ha portati, costituendo un ottimo nutrimento per uccelli, piccoli invertebrati e, nel caso cadano in mare o nei corsi d’acqua, pesci.
E’, quindi, un fenomeno passeggero legato ai ritmi naturali, ritmi che l’uomo, spesso, purtroppo, dimentica o ignora.