Sono alcuni degli elementi essenziali del comprensorio Atri-Cerrano che hanno permesso al presidente del consiglio del Comune di Pineto Ernesto Iezzi, con una particolare ricerca storica, di raccogliere l’importante materiale e fare in modo che l’area in questione, che abbraccia ovviamente anche i Comuni di Atri e Silvi, possa diventare di interesse per l’Unesco, quindi patrimonio dell’umanità.
Se n’è parlato oggi nell’ambito di un convegno a cui hanno preso parte docenti universitari, rappresentanti della Sovrintendenza dei Beni Archeologici, esponenti di associazioni ambientaliste e non, amministratori dei tre comuni interessati, della Provincia, responsabili dell’Area Marina Protetta. E’ stata ufficialmente avviata la pratica per fare in modo che il comprensorio Atri-Cerrano diventi patrimonio dell’umanità entro il 2010.
Il documento d’intesa, che avrebbe dovuto essere sottoscritto al termine dei lavori del convegno, verrà firmato da tutti gli enti interessati in occasione di un tavolo tecnico che permetterà di valutare ancora meglio la questione. Il Sindaco di Atri Gabriele Astolfi non era a conoscenza di tutto il progetto e prima di firmare l’atto ha chiesto di poter prendere visione della documentazione raccolta. Ne è nata una polemica che ha rischiato di mandare a monte il progetto. Ma il buon senso di tutti e la diplomazia del presidente Iezzi, che ha lavorato a tale iniziativa per circa un anno convocando tavoli istituzionali a cui Atri è stata sempre invitata a partecipare, alla fine hanno permesso di trovare la soluzione giusta.
Intanto, in una relazione di Aristide Vecchioni, della sezione di Atri di Italia Nostra, viene posto l’accento sul fatto che il comprensorio di Atri-Cerrano è in realtà un giacimento storico e archeologico ancora da recuperare e indagare. Un patrimonio, dunque, che andrebbe protetto ulteriormente. Gli emissari dell’Unesco sono stati invitati a visitare le bellezze del comprensorio che questa sera sono state mostrate ai presenti grazie agli scatti del fotografo Mauro Cantoro che ha realizzato persino un libro che raccoglie il patrimonio storico-archeologico di Atri-Cerrano.