Darwin era molto amato per il suo estremo altruismo, per la sua grande solarità ed energia che riusciva a trasmettere col suo sorriso contagioso.
Nella camera ardente, allestita nella nuova caserma dei Vigili del Fuoco in via Diaz, è un via vai di amici, familiari, semplici conoscenti.
E poi ci sono i colleghi, compagni di mille interventi di soccorso, quelli con cui ha condiviso esperienze che ti restano dentro.
Come il terremoto de L’Aquila, dove Darwin ha tirato fuori tutto il suo coraggio e tutto l’amore che provava per quel lavoro, riuscendo a salvare diverse persone intrappolate sotto le macerie di uno dei tanti palazzi crollati.
Fino all’ultimo intervento, ieri pomeriggio, a Favale di Civitella, dove un aereo ultraleggero si è schiantato al suolo, provocando la morte del pilota. Darwin era lì, insieme alla sua squadra. La stessa che oggi lo piange.
La stessa che solo ieri sera aveva salutato, alla fine del turno di lavoro, prima di correre a casa dalla sua famiglia, il suo mondo. Sua moglie Emanuela lo aspettava con il piccolo Francesco.
Ma è stata un’attesa vana. Darwin, a casa, non è mai tornato. Nei ricordi di tutti, resta il suo sorriso.
I funerali si terranno domani, alle ore 14.30, nella parrocchia della Madonna della Cona e saranno celebrati dal Vescovo di Teramo, S.E. Mons. Michele Seccia.
Marina Serra