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Chiusura Antigua Cafè, il Sindaco prende posizione: “Chi chiama in causa il Comune ha una grande confusione”

Giulianova. Il caso dell’Antigua Cafè, il bar di via Quarnaro frequentatissimo dai giovani e fatto chiudere dai carabinieri, su disposizione della Procura della Repubblica di Teramo per troppi schiamazzi, continua a far discutere a Giulianova. Ieri i titolari del locale avevano espresso la loro opinione, avevano sottolineato come il provvedimento fosse stato esagerato e in qualche modo avevano anche criticato il silenzio dell’amministrazione comunale.

Oggi il Sindaco Francesco Mastromauro ha preso posizione sulla questione rispodendo al mittente le accuse di lassismo nei confronti del Comune.
“Sono stato chiamato in causa perché, a loro dire, in campagna elettorale sarei stato a favore della movida”, sottolinea il primo cittadino giuliese, “mentre ora mi sarei totalmente disinteressato alla vicenda. Qui si stanno mischiando le carte in tavola, e chi lo fa è un baro, cioé una persona in malafede o che ha una grande confusione”.

Il sindaco, infatti, ricorda la sua ordinanza del 17 luglio 2009, adottata poco dopo l’insediamento della nuova Giunta, con la quale, armonizzando le esigenze degli operatori commerciali con il diritto al riposo di cittadini e turisti, autorizzava l’apertura dei locali fino alle 4 di mattina ma imponendo l’osservanza di rigidissime previsioni. In primo luogo l’obbligo di sottoscrivere contratti con agenzie di viglianza per garantire la sicurezza all’esterno e all’interno dei locali.

Quindi sancendo, a carico dei titolari, l’obbligo di installare un sistema di videosorveglianza e strumenti di diffusione acustica sigillati e tarati da tecnici competenti.
“L’apertura dei locali sino alle 4 di mattina”, prosegue Mastromauro, “è una misura a favore delle attività inviadataci persino da Rimini, il cui assessore al turismo ha espressamente richiesto copia della mia ordinanza. E altre città abruzzesi, seguendo proprio Giulianova, hanno a loro volta ed adottato le nostre misure. Misure che di certo non intendono assecondare né favorire il disturbo della quiete pubblica, rendendo quindi impossibile la vita ai cittadini”.

Secondo il Sindaco, quindi, chi sbaglia, “perchè non rispetta le prescrizioni date, non può prendersela con chi ha fatto di tutto per agevolare lo sviluppo delle attività sul nostro territorio. “Chi è in regola”, conclude, “non ha nulla da temere. E, rispettando le previsioni della mia ordinanza, certo non reca disturbo al sonno di nessuno. Divertimento e rispetto della quiete non sono necessariamente in conflitto”.

Le precisazioni di Carlo Di Bartolomeo e Gianni Romani, titolari dell’Antigua.

“ Siamo stati male interpretati” si legge in una lettera dei due giovani imprenditori. “Non è, infatti, nostro intendimento censurare l’operato dell’Amministrazione e del Sindaco Mastromauro nei confronti del quale, invece, è necessario esprimere un ringraziamento per l’opera prestata per favorire lo sviluppo della “movida” nel rispetto del diritto di tutti al riposo ed alla quiete. Con l’ordinanza del luglio 2009, infatti, il Sindaco ha inteso favorire una concezione moderna dello sviluppo dei locali commerciali in cui si svolga anche intrattenimento musicale che, a quanto ci risulta, è invidiata da tanti Comuni, anche più grandi. Con l’imposizione, sotto un primo profilo, dell’obbligo di sottoscrivere contratti con agenzie di vigilanza riconosciute, sotto un secondo, dell’obbligo di istallazione di un impianto di videosorveglianza ed, infine, dell’obbligo di eseguire una “taratura” ad opera di tecnici qualificati sull’impianto presente all’interno del locale, l’ordinanza consente di effettuare intrattenimenti musicali fino alle ore 4 del mattino in maniera coerente con uno sviluppo armonico della collettività che, se da un lato deve mirare a tutelare il riposo e la quiete pubblica, dall’altro deve tenere in debita considerazione anche il diritto dei titolari di esercizi di intrattenimento musicale a poter lavorare in serenità”.