I titolari del locale, Gianni Romani e Carlo Di Bartolomeo (nella foto), non ci stanno e questa mattina in conferenza stampa hanno voluto dire la loro, manifestando soprattutto amarezza per quanto accaduto. L’Antigua Cafè è uno dei locali più in voga della città soprattutto nel periodo autunno-inverno. Anche perché poi, con la bella stagione, l’attività viene trasferita alla Suite, nelle vicinanze dello chalet Arlecchino. “Non è affatto vero che facciamo musica ad alto volume”, spiegano i due giovani imprenditori, “noi abbiamo sempre rispettato la normativa vigente. E quando l’amministrazione comunale lo scorso anno ha dato la possibilità di fare musica sino alle 4, purché venissero rispettate determinate condizioni, noi abbiamo fatto in modo di metterci in regola. Abbiamo installato telecamere per la videosorveglianza, abbiamo anche garantito il servizio di vigilanza con la presenza di un agente”.
Il sequestro è scattato sabato scorso. Ma all‘Antigua Cafè, così come è anche accaduto in altri locali della costa, i controlli si sono praticamente susseguiti ad ogni fine settimana. “Ci preme chiarire il concetto”, fanno sapere Romani e Di Bartolomeo, “che se un locale è molto frequentato, è normale che ci si possa trovare di fronte a gruppi di giovani che chiacchierano, anche a causa del fatto che, dopo il divieto di fumo gli avventori sono tenuti a recarsi fuori dal locale per poter fumare. Sulla strada quindi iniziano a parlare, ma non necessariamente ad alta voce. La moltitudine, però, a qualcuno potrebbe dare fastidio”. Insomma, ciò che è accaduto sabato scorso quando sono arrivati i carabinieri per apporre i sigilli, sarebbe la forzatura di alcune persone residenti nello stesso condominio dove appunto al piano terra ha sede l’Antigua Cafè.
“Non hanno cercato minimamente di capire”, proseguono i due titolari, “le nostre esigenze lavorative e quelle dei nostri dipendenti. Abbiamo un’attività ferma, bloccata. Si stanno creando non pochi disagi. Ci teniamo a precisare che l’amministrazione comunale, che in campagna elettorale si era detta fortemente orientata ad iniziative a favore della movida e del turismo, si è totalmente disinteressata della vicenda. A questo punto pensiamo che una città a spiccate caratteristiche turistiche come Giulianova, non sia ancora in grado di recepire lo sforzo di giovani come noi e come tanti altri che vogliono semplicemente poter lavorare”
Giulianova, sequestrato bar del centro