“ E’ una cosa che non si può ammettere” ha detto nell’intervista Spinelli, “ ma se potevo evitarlo lo avrei fatto. Era un bravissimo ragazzo, semplice e bravo. Ho provato a soccorrerlo in tutti i modi dopo essere stato aggredito. Gli ho praticato la respirazione bocca a bocca, gli ho versato dell’acqua in viso, ma tutto si è rivelato inutile”. Nella drammatica intervista, mandata in onda questa mattina, Spinelli ribadisce che lui con l’omicidio non c’entra nulla e che da Alba andrà via. “ Mi sono andato a consegnare ai carabinieri, “racconta, “ perché con quella vicenda io non c’entro nulla. L’unica mia colpa è stata quella di essere andato a mangiare un panino nel pub:mi sono trovato nel posto giusto, ma nel momento sbagliato. Ora ho paura, anche io sono un padre di tre bambini e da Alba Adriatica me ne andrò. Non posso entrare in un bar, tutti mi guardano storto e non sono più tranquillo”. La versione fornita da Spinelli davanti alle telecamere, nella prima intervista rilasciata dopo l’omicidio dello scorso 11 novembre, è stata seguita con le lacrime agli occhi da Anita Fadani, accompagnata in studio da Stefano Caravelli, presidente dell’associazione “Per non dimenticare”. La stessa associazione (che domenica mattina sarà in piazza IV Novembre con un banchetto per raccogliere adesioni), nelle ultime ora ha lanciato un appello ai parlamentari abruzzesi, affinché sia richiesta un’ispezione ministeriale alla procura di Teramo. L’iniziativa, che viene promossa in queste ora, ovviamente, è la logica risultanza della scarcerazione di Spinelli (in carcere rimangono Danilo ed Elvis Levakovic), disposta dal gip, sulla cui decisione, comunque, la stessa procura teramana presenterà ricorso al tribunale del Riesame.