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Teramo, il nuovo Piano Urbanistico della Provincia

Teramo. Un Piano Territoriale Provinciale vecchio di vent’anni che, ormai, non risponde più alle esigenze del territorio, profondamente cambiate nel corso del tempo.

E’ questa la motivazione principale che ha spinto il Servizio Urbanistico Provinciale a decidere di modificare l’attuale Piano.

E lo fa seguendo un percorso ben preciso e delineato, che partirà da un seminario di approfondimento previsto per venerdì 26 febbraio, alla Sala Polifunzionale della Provincia.

A parlare di “Scenari europei e politiche locali” sono stati chiamati docenti dell’Università di Camerino, Napoli e Tor Vergata, i quali incentreranno le loro relazioni sul consumo di suolo e sulle politiche urbanistiche.

Interverranno, inoltre, rappresentanti degli enti provinciali di Pistoia e Bologna, che esporranno le loro esperienze territoriali. Quello di Teramo è l’ultimo dei tre seminari di approfondimento (i primi due si sono svolti ad Ascoli Piceno e Ancona).

“L’attuale piano territoriale provinciale” ha detto l’assessore provinciale all’Urbanistica  Vincenzo Falasca “è uno strumento vigente dal 2001, ma i cui studi di ricerca risalgono al 1987. L’esigenza di una revisione nasce dal bisogno di una maggiore attenzione sul tema del contenimento del consumo di suolo. Negli ultimi anni, infatti, si è costruito tanto e male, le costruzioni sono state realizzate senza seguire un preciso disegno urbano. E’ importante far capire che le condizioni sono cambiate e la salvaguardia dell’ambiente è un fattore determinante, da cui dipende una buona qualità della vita. Abbiamo, inoltre, assistito ad un processo di urbanizzazione esagerata nelle zone agricole che noi puntiamo, invece, a recuperare. Credo che, al giorno d’oggi, la cosa più importante sia cercare di recuperare l’esistente, a discapito delle nuove espansioni. Tutto questo mette in discussione una realtà economica basata sulle costruzioni, che poi spesso rimangono vuote perché sono spropositate rispetto al numero di abitanti”.

Al convegno del 26 febbraio seguirà la produzione di un documento informativo contenente le linee guida da sottoporre poi alle singole amministrazioni comunali.

Marina Serra