Dopo un periodo di attesa da parte dell’associazione in tutela dei consumatori, sarebbe, dunque, giunto l’elemento di rottura, rappresentato proprio dalla lettera giunta nelle case dei teramani dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso luglio. Con essa, infatti, veniva dichiarata illegittima proprio l’Iva sulla Tia. Da qui le prime istanze di rimborso presentate dai cittadini e la risposta, firmata a due mani, di amministrazione comunale e Teramo Ambiente.
La lettera rassicura i cittadini sulla sicurezza, prima o poi, del rimborso in questione. Inoltre, stando a quanto sottolinea Federconsumatori, disincentiverebbe la presentazione dell’istanza da parte di tutti coloro che ancora non si sono messi in moto.
“Se una lettera del genere è permessa alla Team” lamenta l’associazione a riguardo, “è cosa ben diversa per quanto riguarda l’amministratore di un ente locale, che non può certo dire cose inesatte”. Secondo Federconsumatori, si tratterebbe, infatti, di un implicito invito a non prendersi pena di scrivere al proprio Comune, perché comunque non si avrebbe risposta. “Eppure” tuona l’ente “esiste una sentenza della Cassazione del 2007 che obbliga un’amministrazione a dare una risposta di fronte ad istanze di questo tipo”.
L’invito è, pertanto, a non dare ascolto a quanto letto e a presentare ugualmente la richiesta di rimborso. Secondo la Federconsumatori, si tratterebbe, infatti, dell’unica strada a garanzia dei cittadini.
Dopo la sentenza di luglio, l’amministrazione comunale ha, infatti, scelto di attendere quale decisione sarebbe stata presa a livello nazionale. La risposta è contenuta nel decreto Milleproroghe, che presenta una serie di emendamenti in proposito. “Molti fra questi” spiega meglio Federconsumatori “prevedono proprio la presentazione, da parte del cittadino, dell’istanza di rimborso. Non sapendo quale emendamento verrà preferito, è chiaro che la lettera in questione diventa fuorviante, perché il rischio è proprio quello di impedire ai teramani di ottenere il rimborso”.
Di fronte ad una situazione ancora incerta, l’associazione reputa, dunque, necessario adottare tutte le precauzioni del caso. “Chiediamo a tutti i cittadini” è, pertanto, il suo invito “a rispondere con un’altra lettera al nostro sindaco, nella quale si chiede di ricevere il rimborso. È un’amministrazione che non dà risposte, pertanto è indispensabile sollecitare i teramani e tenerli continuamente aggiornati”.
Tania Di Simone