Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Macerata, Enrico Zampetti, ha condannato a sei mesi di reclusione (con sospensione condizionale della pena), per omicidio colposo, Filomena Scarinci una delle due infermiere coinvolte nell’inchiesta seguita alla morte della donna di Martinsicuro. Se la Scarinci ha scelto il rito abbreviato, la collega coinvolta nell’inchiesta, Serenella Foresi, ha scelto il rito ordinario ed è stata rinviata a giudizio (il processo prenderà il via il prossimo 25 giugno), sempre con l’accusa di omicidio colposo. La morte di Maria Pia Di Michele avvenne il 24 gennaio del 2007, all’ospedale di Civitanova Marche (nella foto), struttura sanitaria dove la donna, che soffriva di ipertensione, era stata ricoverata (nell’ospedale, infatti, lavorava il genero). A causare la morte della commerciante di Martinsicuro, così come accertato dall’autopsia, fu il principio attivo di un farmaco (un diuretico) al quale la donna era allergica. In poche parole, quella mattina all’ospedale di Civitanova si verificò un fatale scambio di medicinali. Il farmaco al quale Maria Pia Di Michele era allergica era riportato sulla cartella clinica, ma non su foglio nel quale vengono riassunti i farmaci da somministrare ai pazienti. Secondo quanto accertato nell’inchiesta, a somministrare il farmaco-killer alla donna sarebbe stata la Foresi a mettere nel carrello il medicinale sbagliato, poi somministrato dalla collega alla paziente. Le due infermiere hanno sempre sostenuto che nella cartella clinica della donna non era riportata l’allergia ai diuretici. Filomena Scarinci, come detto, è stata condannata a sei mesi di reclusione, con pena sospesa, mentre il Gup ha respinto la richiesta dei familiari di Maria Pia Di Michele, che si sono costituti parte civile, di essere indennizzati con una provvisionale.