Nello specifico di tratta di cinque persone (4 ragazzi e una ragazza), le uniche che sarebbero state individuate dalla Digos, che durante la manifestazione, inizialmente pacifica, diedero vita ad propria guerriglia urbana (nella foto) in prossimità del quartiere rom di Alba Adriatica. Per la procura di Teramo, che ha chiesto l’archiviazione, infatti, non ci sarebbero elementi tali per provare le accuse di devastazione e saccheggio a carico dei cinque indagati, che assieme ad altre decine di manifestanti devastarono delle auto in sosta di nomadi e di alcune abitazioni della zona nord di Alba, di proprietà di famiglie nomadi. Ora, per chiudere la vicenda, si attende il pronunciamento del gip del tribunale di Teramo, che potrebbe accogliere la richiesta di archiviazione, oppure chiedere un supplemento di indagine per accertare eventuali responsabilità, ipotesi quest’ultima che però non sembra essere molto percorribile.