“L’Abruzzo è una Regione a forte vocazione turistica”, prosegue Di Bonaventura, “dove un terzo del territorio è protetto da parchi e riserve naturali, una bellezza per molti versi incontaminata che è fonte di attrazione per milioni di visitatori ogni anno. L’estrazione di idrocarburi, come dimostrano gli studi effettuati in altri luoghi, comporta un impatto ambientale devastante con ripercussioni negative sia per la salute umana che su quella della vegetazione e degli animali. Per questo riteniamo che le attività di ricerca, estrazione e lavorazione di idrocarburi avrebbero conseguenze catastrofiche sull’ambiente abruzzese e sulle attività economiche, in larga parte legate all’industria turistica e ai prodotti di qualità come vino, olio e carni”.
L’Amministrazione comunale di Roseto ha già espresso in sede di conferenza di servizi il proprio parere contrario a qualsiasi attività di ricerca, estrazione e lavorazione di idrocarburi. La preoccupazione rimane alta anche dopo l’approvazione della legge regionale che reca “Provvedimenti urgenti a tutela del territorio regionale”, approvata il 16 dicembre scorso, visto che blocca le trivellazioni a soli 5 kilometri dalla costa, ma nulla dice per le trivellazioni in mare sulle coste antistanti il territorio abruzzese.
Naturalmente la preoccupazione è la stessa sia per i progetti che sarebbero previsti al largo della costa di Ortona, sia per quelli che risultano interessare vaste zone della provincia teramana.
“Esprimiamo la nostra netta contrarietà a qualsiasi attività legata alla ricerca, estrazione e lavorazione di idrocarburi sia a mare che a terra”, conclude il Sindaco Franco Di Bonaventura, “e viva preoccupazione per le conseguenze che tali attività potrebbero avere nel progresso dell’Abruzzo”.
Lino Nazionale