Gli appostamenti dei carabinieri, che da settimane indagavano su un presunto traffico sostanze stupefacenti, hanno consentito di sequestrare l’ingente quantitativo di “fumo” e di arrestare due persone. In carcere, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sono finiti due operai: Giovanni Di Giorgio di 51anni di Bellante e Mario Calabrese di 47, di Mosciano. Alla vista dei militari, che in forze hanno fatto irruzione nel casolare, i due operai hanno consegnato un panetto di hashish, del perso di circa 1 chilo, nella convinzione di evitare successivi controlli. I loro propositi, però, sono stati subito disattesi, visto che i carabinieri, grazie al fiuto di “Cuandò”, un pastore tedesco, hanno setacciato ogni angolo del casolare nelle campagne di Bellante. Con l’aiuto dal cane lupo, i carabinieri, agli ordini del maresciallo Cerquoni, hanno rinvenuto alla spicciolata 115 panetti di hashish, nascosti sotto il lavandino dell’abitazione, tra i detersivi e nella camera da letto, tra gli indumenti intimi. I carabinieri hanno anche esteso la loro perquisizione nella casa di Mario Calabrese dove è stato recuperato un chilo della stessa sostanza. Oltre ai panetti di “fumo” nel corso dell’operazione sono stati anche sequestrati 6 telefoni cellulari, usati probabilmente per tenere i contatti con i potenziali clienti, un bilancino di precisione e mille euro provento della precedente attività di spaccio. I due operai, dopo le formalità di rito, sono stati associati al carcere di Castrogno, mentre le indagini dei carabinieri proseguono, con un duplice obiettivo: scoprire i canali usati dai due per approvvigionarsi dell’hashish e i potenziali destinatari dello stupefacente.