A 24 ore dallo scoppio della condotta del metanodotto a Mutignano di Pineto, che ha provocato un terribile incendio, danneggiando abitazioni e ferendo una decina di persone, il Pubblico Ministero della Procura di Teramo, Silvia Scamurra, ha effettuato questa mattina un sopralluogo nell’area insieme al personale dei Vigili del Fuoco e al comandante del Corpo Forestale dello Stato di Teramo, Gulberto Mancini. Sono stati effettuati dei prelievi del terreno e bisognerà verificare se la condotta è stata realizzata secondo i criteri, oltre naturalmente ai motivi per i quali si è verificato lo smottamento. Del tutto scartata la possibilità che possa essere stata la caduta di un traliccio dell’Enel a provocare le fiamme, mentre è stata avanzata un ipotesi di reato per crollo colposo. Secondo alcuni abitanti del luogo, infatti, la condotta era posizionata un po’ troppo in superficie per cui si dovrà verificare se, invece, era posta ad almeno un metro e mezzo di profondità, così come previsto per legge.
L’area è stata posta sotto sequestro e le perizie necessarie sono state affidate ad un corpo speciale dei Vigili del Fuoco di Roma. Solo tra pochi giorni, quando i periti avranno terminato il loro lavoro, sarà possibile dissequestrare il terreno e consentire la riparazione della condotta. Proprio per questo motivo nella zona interessata dallo scoppio e in una porzione di Atri, servita da questa stessa tubatura, saranno possibili ulteriori disagi per la mancanza di gas anche nei prossimi giorni.
Intanto questa mattina i proprietari dell’abitazione distrutta sono tornati sul posto per prelevare la parte di mobilio non coinvolta dalle fiamme e seppellire i numerosi animali da cortile morti durante l’incendio. E solo per pura fatalità sono rimasti illesi i proprietari dell’altra abitazione coinvolta, che tra l’altro era appena stata ristrutturata, poiché non erano in casa, nonostante proprio in questi giorni stessero finendo di arredarla.
Nella mattinata si sono recati sul posto anche il Governatore d’Abruzzo Luciano D’Alfonso e il Prefetto di Teramo Valter Crudo
Opportuno e doveroso riesaminare V.I.A. regionale relativa alla condotta tra il pozzo Colle Sciarra 1 DIR e la Centrale Trattamento GAs di Pineto
Delle ore immediatamente successive alla strage sfiorata ricorderemo la lingua di fiamme alta fino a 50 metri, i feriti, le case sventrate, l’avvio delle indagini da parte della Procura ed il pessimo comunicato di Snam.
Nel “day after” dell’esplosione realizziamo che il bilancio avrebbe potuto essere ancor più pesante.
“A causa del maltempo”, riferiscono i principali media a diffusione nazionale. L'”antropizzazione”, aggiunge Snam.
Un tempo gli Dei feroci e crudeli; oggi Giove Pluvio.
Nelle ultime ore la Forestale avrebbe smentito l’esistenza di uno smottamento o di una frana.
Coordinamento No Triv