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Teramo, l’ultimo grande abbraccio al piccolo angelo

Teramo. Un profondo e rispettoso silenzio accompagna l’ultimo saluto al piccolo Simone.

Dentro, nel Santuario Madonna delle Grazie, si respira un clima di profondo raccoglimento. Chi non è riuscito ad entrare aspetta fuori, altrettanto silenziosamente, l’uscita della piccola bara bianca.
Non ci sono parole per descrivere e raccontare il dolore provocato dalla scomparsa di un bambino di soli quattro anni.

Il piccolo angelo è volato in cielo”, è il solo commento che si sente.

Simone Calzetta, che ha perso la vita in un tragico incidente  stradale avvenuto lo scorso giovedì sull’autostrada A14 all’altezza di Bologna, guarda tutti dall’alto. La sua mamma, Anna, che porta ancora i postumi dell’incidente, rappresentati da un collare medico. Il suo papà, Silvio, accompagnato e sorretto dai colleghi dell’Arma dei Carabinieri. E quanti lo hanno amato nella sua breve vita. Troppo breve.

Ci rimane solo la certezza di avere un angelo in paradiso” dice Mons. Michele Seccia, Vescovo di Teramo-Atri, nel corso dell’omelia “ed è proprio questo che deve aiutarci a guardare avanti. È un dolore inconsolabile quello che proviamo oggi. Non ci sono parole, soprattutto nel momento della sofferenza umana. Ci sono tante domande, tanti perché a cui non sappiamo dare risposta. Il dolore è inenarrabile” continua Mons. Seccia “ma il momento della sofferenza deve trasformarsi nella certezza che Simone adesso è un angelo di Dio. Continuerà ad esistere in un ricordo perenne e, pur sottratto ai vostri occhi, vivrà felice in eterno. Continuiamo a pregare accompagnandolo, così, nell’ultimo tratto della sua vita terrena”.

Il funerale è stato concelebrato da don Pietro Lalloni e don Giovanni Bruni, parroci rispettivamente delle parrocchie di Santa Maria in Cartecchio e San Gabriele di Colleparco, dove sono cresciuti i giovani genitori di Simone.

 

 

Fuori, ad aspettare la piccola bara bianca ricoperta di peluches, ci sono tanti palloncini bianchi e azzurri. Un lungo applauso accompagna l’uscita dal Santuario.


Il dolore è forte e insopportabile per una madre che stenta a reggersi in piedi ed è costretta ad allontanarsi, colta da un improvviso malore. Papà Silvio rimane lì, incapace di staccare lo sguardo da quella bara.


 

Simone saluta tutti. Lui, con il suo piccolo corpicino, i suoi occhietti furbi ed il suo visino che sprigiona dolcezza e simpatia, è salito in groppa a quei palloncini, che ora volano alti nel cielo. Ciao Simone, piccolo angelo.

 

 

Marina Serra