Nel frattempo, sembra essere stata aperta un’inchiesta in merito dalla Procura di Bologna. Sotto accusa il soccorso stradale. Secondo alcune prime ricostruzioni, infatti, l’ambulanza sarebbe arrivata con ritardo e, soprattutto, senza nessun medico a bordo. Giallo e non rosso, inoltre, il codice dell’emergenza.
Lo zio del piccolo Simone avrebbe raccontato che il bambino sarebbe rimasto circa 30 minuti sul posto dell’incidente prima che venisse trasportato in ospedale. La motivazione sarebbe proprio l’attesa del medico, che nel frattempo stava evidentemente arrivando.
L’incidente è stato causato dal tamponamento dell’automobile, su cui Simone viaggiava assieme alla madre e al suo compagno, con un Tir. L’impatto avrebbe causato lo sbandamento della vettura, che è poi finita contro lo spartitraffico. In quel momento, il bimbo era in braccio alla madre Anna, seduta sul sedile anteriore. Secondo il racconto dello zio, era legato con le cinture di sicurezza e non avrebbe nemmeno battuto la testa contro il parabrezza. Sembra che l’airbag, però, non si sia aperto.
La mamma della piccola vittima, sorella dei gestori del Bar Centrale di San Nicolò e il suo compagno non hanno riportato particolari lesioni. Entrambi sono leggermente feriti.
Intanto, sembra che i funerali del bambino si svolgeranno probabilmente il prossimo giovedì. Nessuna certezza, tuttavia, in quanto la salma del piccolo Simone Calzetta è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Tania Di Simone