Due interventi, nonostante i ritardi accumulati in sede di progettazione e di appalto, hanno imboccato il rettilineo conclusivo, mentre l’amministrazione comunale sta stringendo i tempi per ottenere delle modifiche, giudicate migliorative, al disegno originario studiato per via Carducci. Per questo ultimo intervento, nei giorni scorsi, una delegazione guidata dal sindaco Gino Monti ha fatto tappa a Roma, nella sede delle Ferrovie, per definire i termini di un possibile accordo.
Via Trieste. Il vecchio passaggio a livello è chiuso da più di due anni (settembre 2007). I lavori, iniziati con sensibile ritardo per le lungaggini frutto di una tribolata gara d’appalto (bandita dalla Ferrovie) stanno procedendo a ritmo abbastanza spedito. Le ditte appaltatrici hanno, in concreto, ultimato il monolite (il sottopasso vero e proprio, come si vede nella foto) e ora si stanno occupando di realizzare una serie di interventi di natura accessoria. Nel giro di un paio di mesi, se tutto procederà come previsto, l’opera dovrebbe essere ultimata e poi resa fruibile. Per l’estate 2010, a questo punto, il nuovo sottopasso di via Trieste sarà finalmente percorribile. Si tratta di un traguardo importante, anche perché da due anni a questa parte la viabilità cittadina ne ha sofferto, così come si sono creati dei disagi ai residenti e alle attività commerciali che insistono nella zona.
Via Spataro. La costruzione del sottopasso, ex novo, procedono di pari passo con i lavori in corso di realizzazione in via Trieste.
Via Carducci. Già in sede di progettazione il sottopasso in questione presentava oggettive criticità, soprattutto per la conformazione della rete viaria che per la vicinanza di una serie di abitazioni. La giunta comunale, nelle scorse settimane, ha approvato un progetto preliminare che prevede una modifica del disegno originario del sottopasso che sostituirà l’attuale passaggio a livello della stazione ferroviaria. Le modifiche previste dai progettisti sono tre: l’ampliamento di 50 cm della larghezza del sottopasso (4 metri e 25), di 30 cm dell’altezza (2 metri e 80), la previsione di un’opera pressoché rettilinea rispetto allo sviluppo di via Carducci, con una piccola rotatoria ad ovest delle linea ferrata e l’adeguamento del sottopasso pedonale in uso alla stazione ferroviaria. Sulla possibilità di prevedere una variante in corso, da parte delle Ferrovie, sembra esserci una sorta di intesa. Tre sono le condizioni da rispettare: i maggiori oneri economici dovranno essere sostenuti dal Comune di Tortoreto, non dovranno slittare i tempi, già fissati, di realizzazione dell’opera e l’assenso delle ditte appaltatrici.