Il 30enne morto per un malore dopo l’utilizzo del taser ha fatto molto discutere non solo in Abruzzo. Intanto arrivano degli aggiornamenti importanti
A Pescara sta facendo molto discutere la vicenda del ragazzo morto per un malore dopo l’utilizzo del taser. Il 30enne si è sentito male una volta arrivato in Questura e il trasferimento in ospedale è stato immediato. Le condizioni, però, sono sembrate da subito molto gravi e il personale medico non ha potuto fare altro che constare il decesso.

Una vicenda che ha fatto davvero molto discutere. La Procura ha aperto una indagine per cercare di ricostruire meglio quanto successo e capire eventualmente una correlazione fra il taser e la morte del 30enne. In queste ore, però, ci sono degli aggiornamenti molto importanti e che sembrano chiarire in modo definitivo l’accaduto. I punti da accertare sono ancora differenti e per questo motivo non ci resta che attendere i prossimi giorni per avere un quadro più certo sulla vicenda.
Pescara, 30enne morto dopo l’utilizzo del taser: la Procura chiarisce quanto successo
Nelle scorse ore la Procura di Pescara ha chiarito meglio quanto successo nel capoluogo abruzzese. Il procuratore capo ha confermato che non c’è assolutamente un collegamento fra l’utilizzo del taser e la morte del 30enne. Il decesso “è stato causato ad una sommersione interna emorragica da trauma toracico chiuso” e per il medico legale lo strumento non ha avuto alcun ruolo ai fini della vicenda.
Naturalmente gli approfondimenti continueranno nei prossimi giorni per avere un quadro più chiaro della vicenda. Ma, come evidenziato da Il Centro, l’autopsia ha confermato che non ci sono assolutamente correlazioni fra i due eventi e la morte non è stata causata dal taser.

La vicenda comunque è destinata ancora una volta a far discutere. Da tempo l’utilizzo del taser è al centro di una discussione visto che si tratta di un qualcosa di molto particolare. In quel caso le forze dell’ordine hanno immediatamente confermato che era necessario usare lo strumento visto che il 30enne si stava opponendo al fermo dopo una rissa. Ora le indagini sulla vicenda continueranno per cercare di dare delle risposte importanti su quanto accaduto.





