Ha da poco festeggiato i 100 anni ma, colpita dalla meningite in tenera età, è rimasta mentalmente una bambina: negli anni però, mentre le sue coetanee progressivamente perdevano le capacità cognitive, come purtroppo è tipico della terza età, lei è rimasta, pur nel deficit che si trascina da sempre e con qualche problema alla schiena portato dalla vecchiaia, vispa e attiva.
Alla festa per il raggiungimento delle 100 candeline, domenica scorsa, non poteva mancare il saluto del sindaco Chiara Trulli, accompagnata dall’assessore al sociale Nada Di Giadomenico: “Siamo molto felici di essere qui, per augurarle ancora altri traguardi”.
“La malattia gli ha lasciato un deficit mentale che però è rimasto inalterato”, racconta il nipote Marco, “Ha la stessa lucidità che potrebbe avere una bambina di 5 anni, ed è stato bellissimo vederla giocare con tutti i piccoli della famiglia. Si ricorda perfettamente una serie di filastrocche, spesso prive di senso, tante volte inventate da lei infilandoci dentro i nomi dei nipoti”.
Libera da pensieri, circondata dall’amore di 12 nipoti e di 47 pronipoti, continua a guardare il mondo con lo sguardo dell’infanzia. Anche per il suo centesimo compleanno si è rallegrata di ricevere peluche e giocattoli. Figlia di Cetteo e Rosalia, 4 fratelli, ha vissuto con il fratello Vincenzo e sua moglie Rachele fino alla loro scomparsa, e ora è accudita dalla nipote Lucia in una casa vicinissima a quella dove è nata. Ha conosciuto quattro generazioni: per tutti è Lù, da oltre sessant’anni. Ogni bambino della famiglia è stato cullato dalla zie Lù, con la sua ninna nanna inventata. Si esprime solamente in dialetto abruzzese, in una parlata personale e originale. Tra i suoi ricordi: il maestro Sabatino e il suo unico giorno di scuola, i tedeschi durante la seconda guerra mondiale, il vino cotto, le pecore Nanda e Pinticchiata. Resta una donna fantasiosa, testarda e amorevole con i suoi nipoti. Ancora adesso canta, di tanto in tanto, inventando filastrocche e canzoni d’amore mai sentite prima.