La sentenza di condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro, trae origine dal fatto che Feniello si sarebbe introdotto “abusivamente”, nonostante “le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell’ordine addette alla vigilanza del sito”. L’uomo, peraltro, è stato spesso protagonista di numerose proteste eclatanti, in occasione di diversi eventi pubblici, per accusare direttamente gli uomini politici che, a suo dire, sono responsabili della tragedia del 18 gennaio 2017.
L’uomo, in un post pubblicato su Facebook, contesta la decisione del tribunale pescarese, affermando di essersi “recato a Rigopiano per portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio”.