Nel pomeriggio, invece, una manifestazione nella palestra di Penne, luogo che fu la stazione di coordinamento dei soccorsi durante i tragici giorni del gennaio di 2 anni fa.
I familiari e i conoscenti delle vittime hanno parcheggiato poco sopra le macerie. Tutto intorno Forze dell’Ordine e Soccorso Alpino pronti ad organizzare il traffico previsto delle auto e di coloro che parteciperanno alla cerimonia. Folla di telecamere per le dirette tv che monopolizzano le trasmissioni del mattino, di reti nazionali ed estere.
Presenti anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’altro vice premier Luigi Di Maio, che ai parenti, stringendo le mani e intrattenendosi a parlare con Gianluca Tanda, portavoce del Comitato Vittime di Rigopiano, ha detto: ”Noi ci siamo’. Senza intrattenersi con i giornalisti, Di Maio ha poi assicurato ai familiari delle vittime la presenza del Governo e la volontà di seguire anche gli sviluppi della vicenda giudiziaria.
“Dobbiamo fare giustizia perche’ lo dobbiamo fare. E’ assurdo quello che e’ successo e quello che stiamo vedendo negli ultimi giorni. Noi siamo qui anche per far capire a quei signori da che parte stiamo. Da che parte sta lo Stato. E’ importante per me comunicarlo anche con la presenza dello Stato qui”, ha aggiunto il ministro pentastellato parlando con il fratello di Gabriele D’Angelo, cameriere rimasto ucciso dalla valanga, “Stiamo facendo alcuni interventi normativi in Parlamento su questa tragedia. Quello che non e’ stato fatto sara’ fatto sia per la questione delle morti sul lavoro sia per quanto riguarda gli indennizzi e i risarcimenti. Ci siamo messi all’opera, abbiamo incontrato qualche settimana voi e ci lavoreremo una cosa alla volta e faremo tutto forza”. L’uomo ha anche mostrato al vicepremier una corona di fiori. “L’ho fatta per le 56 richieste di aiuto di mio fratello. Sopra c’e’ l’orario: le 11.30 quello della sua richiesta di aiuto che nessuno ha dichiarato sin dai suoi primi interrogatori”. Un riferimento questo all’inchiesta bis su Rigopiano per frode in processo penale e depistaggio.
Anche Matteo Salvini ha salutato i parenti delle vittime e ha fatto un giro intorno all’area dove una volta c’era il resort: ha anche ascoltato i racconti dei parenti, che hanno tenuto ciascuno ha spiegare la loro storia. Salvini ha poi chiesto informazioni sulla situazione del luogo: è visibilmente commosso e si è intrattenuto con alcuni parenti che esponevano la foto dei loro congiunti morti.
Dopo la deposizione dei fiori da parte dei parenti, c’e’ stato un minuto di silenzio e poi ministri hanno voluto vedere il percorso della valanga e sono quindi andati lungo la strada che si trova alle spalle di quel che resta dell’hotel. Poi c’e’ stata un momento di preghiera, la deposizione di una corona ed è partita una fiaccolata dal bivio Mirri tra Rigopiano e Farindola (dove la colonna dei soccorsi rimase bloccata dalla neve) ed è arrivata davanti alla chiesa del paese. Insieme ai parenti delle vittime hanno sfilato i vicepremier Salvini e Di Maio, accompagnati l’uno dal coordinatore regionale della Lega Bellachioma, l’altro dal consigliere regionale M5s Sara’ Marcozzi e dal sottosegretario Vacca. Il parroco Luca Di Domizio ha annunciato che celebrerà la Messa al posto del vescovo Valentinetti, come invece previsto. Gran parte della folla è rimasta fuori dalla piccola chiesa, che non può contenere tutti i presenti, mentre i vice premier sono entrati per seguire la Messa.
“Non faccio nomi ma ho notato, tra le istituzioni presenti, una persona dire a Salvini ‘abbiamo sbagliato. Siamo andati in blackout’ riferendosi ai soccorsi. Noi oggi siamo qui per ricordare i noctri cari, ma purtroppo questa giornata e’ sporcata dalla ricerca della verita’. Il nostro desiderio e’ sapere: e’ fondamentale conoscere tutta la verita’”. Lo ha detto Gianluca Tanda, del Comitato vittime di Rigopiano, a margine della commemorazione davanti al totem del resort.
Sulla presenza di Salvini Di Maio, Tanda ha detto: “E’ fondamentale. Siamo stati noi a chiedere di incontrarli ancora. Lo Stato deve capire che c’è una parte delle istituzioni che sbaglia. Oggi siamo qui per ricordare i nostri cari, ma purtroppo questa giornata è sporcata dalla ricerca della verità”.
Tanda, infine, ha sottolineato: “E’ fondamentale conoscere tutta la verità. Fino ad ora ne abbiamo una parte, ma ne manca molta e prima o puoi uscirà fuori. Siamo fiduciosi per le istituzioni buone, quelle che lavorano bene tutti i giorni. Ma quella parte malata deve essere colpita e non solo per noi e per la nostra giustizia. La verità è la vera giustizia. Ed è per tutti. Queste persone – ha concluso Tanda – vanno rimosse”.
Foto: Ansa.it