Lo afferma il sindaco di Spoltore Chiara Trulli. “Voglio sottolineare la situazione in cui si troveranno quei Comuni, come Spoltore, che hanno quote minoritarie e con il nuovo statuto, nel caso in cui dovesse essere approvato anche dall’assemblea straordinaria di Ambiente, non avranno più una vera rappresentanza”.
La posizione di Trulli è condivisa anche dai sindaci Alessandro D’Ascanio (Roccamorice), Franco Enrico Marinelli (Serramonacesca), Riziero Zaccagnini (Tocco da Casauria), Antonino D’Angelo (San Valentino), Catia Campobasso (Vicoli), Concezio Galli (Popoli), Davide Morante (Salle), Domenico Vespa (Villa Celiera), Gabriele Starinieri (Loreto Aprutino), Simone Romano D’Alfonso (Lettomanoppello), Samuele Di Profio (Civitaquana), Donatella Rosini (Carpineto della Nora).
In linea con la sua posizione si sono espressi anche il segretario provinciale del Pd Nicola Maiale e la vice segretaria Leila Kechoud.
“In un consiglio a cinque”, prosegue Trulli, “Pescara potrà contare su tre consiglieri, e dunque imporre in ogni caso la sua volontà. Nel caso di un consiglio a tre, invece, due posti spetterebbero a Pescara e uno a Città Sant’Angelo, senza nessun rappresentante per gli altri comuni. Ambiente rappresenta per la nostra provincia il tassello fondamentale della gestione pubblica di una risorsa, quella dei rifiuti, da sempre a rischio di infiltrazioni criminali e in ogni caso piuttosto delicata: la rappresentanza deve essere la più estesa possibile, i Comuni e gli eletti dai cittadini devono contare davvero. Invece si punta a trasformarla in una Super Attiva”, rimarca, ricordando il vecchio nome della società che gestiva i rifiuti a Pescara prima della fusione con Linda e Ambiente.
“E’ un discorso di equità: noi siamo convinti che Ambiente debba essere più di una società pubblica, solo così potrà davvero crescere e assumere la gestione dei servizi di igiene urbana nei principali territori della provincia, a cominciare da quelli che oggi sono soci di minoranza”, conclude il sindaco spoltorese.