L.C., già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti è stato tratto in arresto dalla polizia di Pescara su disposizione del tribunale dell’Aquila davanti al quale, ha prodotto false documentazioni su una serie di vincite, risultata inesistente, che A.C., 57enne del capoluogo adriatico, anche lui con numerosi precedenti, avrebbe fatto giocando nella sala scommesse che gestisce.
Il piano dei due era quello di sfuggire al sequestro di beni disposto nei confronti dell’imputato, membro di una famiglia rom pescarese, al quale la magistratura aveva contestato la proprietà di beni e liquidità ottenuti da spaccio e altri illeciti. Il tribunale aveva disposto il sequestro di un immobile di via Aterno, di 3 automobili e di oltre 100mila euro. L.C., però, aveva testimoniato in aula che 40mila euro era stati vinti da A.C., tra il 2009 e il 2011, giocando nel suo punto Snai di Francavilla, producendo anche documenti falsi e contraffatti per comprovare le vincite e spiegando di averle incassate personalmente a causa della mancanza di un conto corrente intestato al 57enne.
Ulteriori indagini della Mobile, però, hanno appurato che il 35enne è solo un abituale cliente della sala e che solo per un breve periodo – diverso da quello in questione – aveva collaborato con l’agenzia per l’apertura di un altro centro giochi, ottenendo i moduli poi falsificati dall’ignaro titolare di un’altra agenzia pescarese.