“In questa situazione di emergenza”, continua Accorsi, “voi donatori avete un ruolo di primaria importanza per continuare a garantire il sangue che serve per salvare i pazienti. Per questo vi chiedo di non lasciarvi prendere dal panico e di non indietreggiare. Non annullate le donazioni, il nostro è un posto sicuro, gli ambienti vengono sanificati e gli accessi dedicati e contingentati”.
Chi accede deve essere in buona salute e non deve aver avuto sintomi influenzali nei 15 giorni precedenti, tutti gli altri non possono entrare. “La gestione rigorosa degli ingressi e gli elevati livelli di sicurezza rappresentano una garanzia per donatori e pazienti, ora bisogna fare presto a risollevare il numero delle donazioni. Perché i malati continuano ad esserci, e sangue ed emocomponenti servono quotidianamente”, conclude Accorsi.
La Fidas, dunque, chiede ai donatori di prenotare la donazione con una semplice telefonata allo 085/298244 o collegandosi all’app gratuita Fidas Pescara Donatori Sangue. “Fatelo subito”, dichiara la presidente Fidas Anna Di Carlo, “accanto all’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus stiamo vivendo una seconda emergenza data dalla carenza di sangue, eppure donare continua ad essere un gesto sicuro. Non tiratevi indietro in un momento così difficile, noi sappiamo che non lascerete soli i malati, tra cui numerosi pazienti ematologici, trapiantati e oncologici. Vi ricordiamo che gli spostamenti per effettuare la donazione di sangue sono consentiti”.
All’appello si associa anche l’Avis Pescara, che chiarisce con una nota: “Il Centro Regionale Sangue, in accordo con tutte le associazioni di volontariato del sangue, ha istituito un protocollo per mettere al sicuro i nostri donatori. In particolar modo, nella nuova sede dell’AVIS di Pescara in Piazza Salvo D’Acquisto, rispetta tutte le norme igienico-sanitarie, rendendo l’ambiente, oltre che confortevole, sicuro per la salute di chi andrà a donare”.
Il nuovo protocollo prevede una telefonata iniziale con la quale verranno date tutte le informazioni di eventuale esclusione e procedura per prevenire l’accesso di donatori “a rischio” nei centri di raccolta. Nel caso di donatore a rischio, avverrà l’autosospensione e se necessario seguirà un triage telefonico con il medico del centro. Per chi invece potrà tranquillamente donare, ci sarà una gestione controllata degli accessi alla struttura: disinfezione delle mani; Triage semplificato con misurazione della temperatura corporea; distanziamento interpersonale in sala d’attesa; Donazione.
Insomma, un nuovo iter per garantire la salute ai donatori.