Il processo Mare-monti è nato dall’inchiesta del 2008 sulla mancata realizzazione della variante di 12 chilometri nel comune di Penne.
La perizia è stata depositata questa mattina davanti al tribunale collegiale di Pescara, che ha provveduto a disporre l’accompagnamento coattivo del testimone. Cantagallo, alla vigilia dell’udienza nella quale era stato chiamato a testimoniare, inviò una e-mail all’ex governatore abruzzese Luciano D’Alfonso chiedendogli 130mila euro in cambio del suo silenzio. D’Alfonso denunciò l’accaduto in Procura e Cantagallo finì sotto processo per tentata estorsione.
Anche in questo caso Cantagallo non si è mai presentato in Aula ed è stata disposta una perizia che De Leonardis illustrerà il 4 luglio davanti al gup.
Dopo l’intervento della prescrizione sono rimasti in piedi solo gli illeciti amministrativi, che chiamano in causa le imprese gestite dal gruppo Toto e da Carlo Strassil. Nel frattempo D’Alfonso e Carlo Toto hanno rinunciato alla prescrizione e sono stati assolti in appello.