“E’ necessario comunque ricordare che l’invio è un servizio voluto dall’Amministrazione per agevolare i pagamenti, ma l’imposta è regolamentata in regime di autoliquidazione, questo significa che si può calcolare il tributo dovuto in autonomia e predisporsi al pagamento”.
“Per farlo i nostri Uffici hanno predisposto un apposito calcolatore, quello realizzato in-house è online da oggi sulla homepage del sito comunale, dove inserendo generalità e specificità degli immobili, si può procedere a fissare il dovuto e stampare gli F24 per il pagamento che può avvenire agli sportelli postali, bancari o, ovviamente online per chi ha conti che lo consentono”. Ecco il link: http://www.comune.pescara.it/internet/index.php?codice=994
“Il calcolatore serve anche a determinare il nuovo importo a fronte di una variazione non ancora comunicata agli uffici e quindi non presente sulla documentazione ricevuta, o determinare il carico per coloro i quali sanno di essere oggetto di tassazione per un nuovo immobile ma non hanno ancora adempiuto all’obbligo di dichiarazione agli uffici”.
Sanzioni. “In merito alle sanzioni, va detto che l’Ente non ha mai erogato avvisi di accertamento per tardivo versamento, specie se si tratta di un ritardo di pochi giorni, questo perché la nostra priorità è quella di recuperare le quote di evasione, un’attenzione che in questi anni ci ha consentito di recuperare ingenti somme. Va infatti in tale direzione anche un ulteriore strumento messo a disposizione sul sito del Comune, un calcolatore per applicare l’istituto del “ravvedimento operoso” e permettere così ai contribuenti che magari hanno saltato delle rate, di pagarle con un minimo di aggravio, purché ciò avvenga entro un anno dalla scadenza del tributo”. Ecco il link: https://www.amministrazionicomunali.it/ravvedimento/calcolo_ravvedimento.php
“L’emissione dell’avviso di accertamento, dunque, riguarda principalmente i contribuenti che hanno in modo conclamato e continuato omesso di pagare il tributo. Al fine di agevolare i contribuenti la Tari si può pagare in quattro rate, la prima con scadenza al 31 marzo, poi 31 maggio, 30 settembre e 30 novembre, oppure in un’unica soluzione il 16 giugno. Va ricordato che utilizzando il modello F24 come strumento di pagamento, si ha la possibilità di far fronte al tributo attingendo dagli eventuali crediti d’imposta riscontrati in sede di dichiarazione dei redditi”.