Come riporta l’edizione abruzzese del Messaggero, l’ex calciatore, dopo un lungo e complicato periodo interventi chirurgici, cure e riabilitazione, è uscito dall’ospedale Civile di Pescara ed è tornato a casa.
Ora dovrà continuare la degenza a casa e subire ulteriori cure domiciliari, ma le sue condizioni sono state giudicate complessivamente incoraggianti, il che alimenta la speranza degli investigatori per ascoltarlo in via ufficiale – dopo alcuni tentativi fatti fin qui in via informale dalla squadra Mobile – e cercare di fare chiarezza su quello che rimane un omicidio efferato ancora senza movente né assassino.
La pista battuta è quella degli affari in essere tra Cavallito e Albi, a partire dai documenti fin qui sequestrati a entrambi e dall’ipotesi che per uno di questi i due potessero, quella sera, essere al bar in attesa di qualcuno ulteriormente coinvolto.
Ammesso e non concesso che, dopo le ferite a volto, addome, torace e arti, il coma farmacologico e oltre un mese di ospedale, Cavallito sia in grado e voglia collaborare.