A Pescara, due gestori di un bar finiscono in ospedale dopo essere stati massacrati da un gruppo di giovani. Avevano chiesto di abbassare la voce
Una richiesta di quiete si è trasformata in un brutale pestaggio. A Pescara, in zona Porta Nuova, due gestori di un locale, un uomo e una donna, sono finiti in ospedale dopo essere stati aggrediti da un gruppo di giovanissimi. La loro “colpa”? Aver chiesto di abbassare la voce. “Nel giro di due minuti ci hanno massacrato, ci hanno buttato a terra e pestato con violenza“, raccontano le vittime, ancora sotto choc.

Paolo Mavric, 34 anni, e la sua compagna Marina Chernova, 40 anni, entrambi di origine ucraina, hanno trascorso una notte in Pronto soccorso dopo la violenta spedizione avvenuta mercoledì sera davanti al loro locale, “Sotto un treno“, in Piazza Enrico Berlinguer.
Come spesso accade, un gruppo di circa trenta giovani, con bottiglie e urla a squarciagola, disturbava la quiete pubblica dalle panchine vicine alla stazione. Erano circa le 23:30 quando Paolo si è avvicinato, intimando al gruppetto di abbassare il volume. Una richiesta dettata dal buon senso e dal rispetto, ma che non è stata affatto gradita.
La situazione, anziché placarsi, è degenerata rapidamente. “Siamo tornati a sederci sotto i gazebo e ho chiamato i carabinieri“, racconta Paolo, che non è nuovo a segnalare episodi del genere alle forze dell’ordine. Ma nel giro di pochi istanti, la serata ha preso una piega da “Arancia Meccanica”. Una decina di ragazzi, a bordo di minicar, si sono fiondati contro Paolo e Marina.
Le conseguenze: ospedale e indagini in corso
“Senza dirci una parola, hanno iniziato a tirarci calci e pugni ovunque, soprattutto al volto“, racconta la vittima. “Nel giro di pochi minuti ci hanno massacrato“. Per fortuna, i ragazzi non hanno utilizzato bottiglie di vetro o coltelli. “E per fortuna, altrimenti non si sa come sarebbe finita“, commentano le vittime con un brivido. Terminato il pestaggio, il gruppo si è dileguato insieme agli altri giovani che stazionavano sulle panchine.

A intervenire per primi sono stati una pattuglia dei carabinieri e gli infermieri del 118, che hanno prestato le prime cure sul posto. Ma per i due gestori il trasporto in Pronto soccorso è stato inevitabile. Paolo, 34 anni, ha riportato lesioni e traumi a testa, collo e schiena. “Ho il naso e alcune costole spazzate“, ha dichiarato, dimesso con una prognosi di 15 giorni. Per la sua compagna, Marina, un dente saltato, un livido all’occhio e dolori diffusi, con una prognosi di una settimana.
Ieri il loro bar, aperto a febbraio, è rimasto chiuso. Ma i due commercianti sperano di poter tornare a lavorare già oggi, nonostante le ferite e lo choc. Sull’aggressione sono in corso le indagini dell’Arma dei Carabinieri, che ha già acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona nella speranza di rintracciare i responsabili.
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Un episodio gravissimo che, a meno di tre giorni da una lite in via Firenze con tanto di machete, vede ancora una volta i giovanissimi protagonisti di atti di violenza gratuita. E l’estate, con le sue serate all’aperto, è appena iniziata. Un segnale preoccupante per la sicurezza urbana, che richiede risposte rapide e concrete.





